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La patata è regina e agli onori nel 2008

Patate per tutti i gusti Keystone

Le Nazioni Unite vogliono sottolineare l'importanza del tubero che riveste un ruolo fondamentale per la sicurezza alimentare delle generazioni future.

Dal canto suo, l’associazione umanitaria elvetica Swissaid opera attivamente affinché la coltivazione dell’alimento avvenga in maniera rispettosa dell’ambiente e sia tutelata la biodiversità.

«Io non mancherò di suggerire ai miei connazionali la introduzione della pianta che chiamasi patata, che i francesi la chiamano Pomme de terre e i tedeschi Herdapfel… Gli Irlandesi e gli Svizzeri, nazioni avvedute ed industriose, furono i primi ad introdurla».

Così scriveva l’abate Agostino Dal Pozzo in un testo pubblicato nel 1820. Egli cercava di convincere i suoi contemporanei dell’importanza del tubero, sovente oggetto di pregiudizi in Europa, legati anche alla sua origine sotterranea. Taluni ritenevano infatti la patata portatrice della lebbra, della scrofola, di malattie veneree e persino causa di flatulenza, nonché di fenomeni atmosferici come nebbie e inondazioni.

Quasi due secoli dopo, l’alimento è diffuso e apprezzato in tutto globo. Le Nazioni Unite hanno deciso di istituire l’Anno mondiale della patata, in particolare per sottolineare il suo ruolo «come elemento di risposta ai grandi problemi mondiali della malnutrizione, della povertà e delle minacce ambientali».

Risorsa fondamentale

Durante il prossimo ventennio la popolazione del globo dovrebbe aumentare di oltre cento milioni di persone l’anno, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Nell’ottica della sicurezza alimentare, la patata – di cui esistono più di 5’000 tipi – ha quindi una funzione cruciale, poiché cresce praticamente ovunque e consente di rispondere alle esigenze delle aree in cui la manodopera abbonda, ma il terreno coltivabile scarseggia.

È proprio la sua grande varietà a rendere il tubero preziosissimo. Vi sono infatti specie che resistono in alta montagna, mentre altre si sviluppano in zone dal clima tropicale e arido. La patata ha inoltre un elevato valore nutritivo: mediamente, un ettaro di raccolto consente di ottenere 16,7 milioni di calorie, sufficienti per coprire il fabbisogno energetico di 7’200 persone.

Preservare la diversità

«In molti paesi, segnatamente in America latina, vengono introdotte a fini commerciali nuove specie che – perlomeno in un primo tempo – presentano un rendimento più elevato rispetto alle varianti proprie del luogo», spiega Caroline Morel, responsabile dell’associazione elvetica di aiuto Swissaid.

Spesso, continua, «gli agricoltori sono incentivati a produrre queste varietà d’origine europea, a scapito di quelle locali che sono però molto più adatte all’ambiente e alle condizioni climatiche del luogo». Inoltre, per aumentare i profitti e la quantità di raccolto, si rendono necessari interventi – insetticidi, fertilizzanti e pesticidi – costosi e nocivi all’ecosistema.

Per questo motivo, l’organizzazione svizzera è attiva in Ecuador con progetti volti a garantire a gruppi di contadini locali le condizioni necessarie per continuare a coltivare, con metodi naturali, le patate indigene. A tal fine, vengono per esempio forniti contributi destinati all’acquisto di attrezzi.

«Scegliere la soluzione migliore»

«Un agricoltore che coltiva patate a 4’000 metri di altitudine è cosciente di dover fare affidamento soprattutto su un tipo di semente tradizionale. Le novità non sono necessariamente negative, ma spesso non costituiscono la soluzione ideale: è necessario scegliere ciò che è meglio per sé stessi e per la propria terra», afferma Susanne Hochuli, contadina svizzera di ritorno da un viaggio in Ecuador.

La posta in gioco è elevatissima: «Nelle Ande, per esempio, molte persone hanno compromesso la loro sovranità alimentare allontandosi dalla propria terra per andare a lavorare nelle grandi aziende agricole, perdendo così una fonte di nutrimento e di guadagno, nonché un grande bagaglio di conoscenze», sottolinea Hochuli.

Grazie al sostegno di Swissaid – e a progetti analoghi condotti in America latina dalla Direzione svizzera dello sviluppo e della cooperazione (Dsc) – numerosi contadini hanno potuto riappropriarsi delle tecniche tradizionali, ritornando a produrre tuberi di qualità per nutrire le proprie famiglie e da vendere sui mercati locali.

Patata nuziale

Sempre in occasione dell’Anno mondiale della patata, l’importanza economica e sociale del tubero nella prospettiva dell’aiuto allo sviluppo è stata recentemente oggetto di una giornata di studio, organizzata congiuntamente dal Politecnico federale di Zurigo e dalla Dsc.

L’ateneo zurighese ha inoltre ospitato un’esposizione dedicata all’«Odissea della patata», in cui è stata evidenziata la grande importanza del tubero nelle culture precolombiane che ne conoscevano e celebravano le qualità.

Alla patata «Llunchuy waquachi», di forma particolarmente elaborata, è per esempio attribuito un importante valore simbolico: se la promessa sposa riesce a sbucciarla correttamente, significa che è pronta per il matrimonio.

swissinfo, Andrea Clementi

La patata è il quarto alimento più coltivato al mondo, dopo il frumento, il mais e il riso: la sua produzione annua supera i 300 milioni di tonnellate.
Quarant’anni fa, soltanto il 15% della produzione mondiale di patate proveniva dall’emisfero sud; attualmente, invece, più della metà dei tuberi è coltivata nei paesi in via di sviluppo. Durante l’ultimo decennio, la produzione planetaria è aumentata di circa il 4,5% ogni anno.
Nel 2003, in Europa, il consumo di patate per abitante ammontava a 93 kg/anno; nei paesi in via di sviluppo, a 22 kg/anno (10 kg nel 1961).
A livello mondiale, le patate sono coltivate in oltre 125 paesi; la superficie complessiva dei campi ammonta a circa 195’000 km2.
Una patata di taglia media fornisce circa 110 calorie, 3 grammi di proteine, 23 grammi di glucidi e nessuna materia grassa. Inoltre, copre circa la metà del fabbisogno giornaliero di vitamina C di un adulto e fornisce ferro, potassio e zinco.

Si tratta di una pianta erbacea, le cui prime forme di coltivazione risalgono verosimilmente a 10’000 anni or sono, nella regione del Lago Titicaca (situato tra gli attuali Perù e Bolivia). Gli abitanti delle Ande cominciarono poi a combinare tra loro alcune specie di patata selvatica, al fine di migliorarne la qualità. La patata moderna (Solanum tuberosum) è stata probabilmente ottenuta 7’000 anni fa. Il prezioso alimento giunse in Europa nel XVI secolo e si diffuse poi progressivamente in tutto il continente. La patata raggiunse il resto del globo tramite le rotte coloniali.

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