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Le noie del Discovery minacciano l’ISS

L'equipaggio del Discovery saluta gli astronauti dell'ISS Keystone

La Svizzera teme che i continui problemi che affliggono il programma Space Shuttle si ripercuotano sullo sviluppo della Stazione spaziale internazionale (ISS).

Pascal Vinard, delegato permanente elvetico all’Agenzia spaziale europea (ESA), ha inoltre dichiarato a swissinfo che visto quanto successo il telescopio Hubble ha poche possibilità di essere salvato.

La navetta Discovery, partita il 26 luglio dal Centro spaziale Kennedy in Florida, rientrerà martedì sulla Terra.

Questo volo – il primo dopo la tragedia del Columbia costata la vita ai sette astronauti dell’equipaggio – è però stato caratterizzato da non pochi problemi.

Durante il decollo il Discovery ha subito dei danni, ciò che ha spinto la NASA a sospendere ogni nuovo volo delle sue navette, almeno fino a quando il sistema di lancio non sarà stato modificato.

Pascal Vinard crede che la prospettiva di un ulteriore ritardo nel programma Shuttle creerà non pochi problemi alla Stazione spaziale internazionale (ISS) e al laboratorio spaziale Columbus dell’Agenzia spaziale europea (ESA), progetto al quale partecipa pure la Svizzera. Il laboratorio è ormai pronto e si trova a Brema, in Germania, in attesa di essere trasportato a bordo dell’ISS.

Con la flotta degli shuttle inchiodata al suolo sarà inoltre problematico prolungare la vita del telescopio spaziale Hubble, in orbita ormai da 15 anni.

swissinfo: Il programma Space Shuttle sta conoscendo non poche difficoltà. Cosa significa per il futuro dell’ISS?

Pascal Vinard: È chiaro che le difficoltà alle quali sono confrontati attualmente gli Stati Uniti mettono in forse lo sviluppo futuro dell’ISS. Gli shuttle sono l’unico sistema di trasporto abbastanza grande per convogliare grossi elementi a bordo dell’ISS.

Ma anche senza questi ultimi problemi, era chiaro che la Nasa ha spostato le sue priorità dall’ISS all’esplorazione della Luna e di Marte e di possibili altri pianeti vicini al sistema solare.

swissinfo: La Nasa ha deciso di immobilizzare la sua flotta di navette. Quante probabilità vi sono perché restino inchiodate al suolo per lungo tempo?

P.V.: Penso che vi sia il 50% di probabilità. Molto dipenderà da come rientrerà il Discovery e dai problemi incontrati in orbita. Una cosa è però certa: se vi sarà un altro incidente, gli shuttle non voleranno più. Se tutto andrà per il meglio, penso che almeno una parte dei pochi voli già programmati verranno effettuati, seppur con un certo ritardo.

Gli scenari più negativi sarebbero che vi sia un numero insufficiente di voli per trasportare il laboratorio Columbus sull’ISS e per completare la stazione, o che gli Stati Uniti rinuncino semplicemente a partecipare al programma ISS. Questo catastrofico scenario non può per il momento essere escluso.

Se i voli degli shuttle fossero annullati, sarebbe la fine del telescopio spaziale Hubble. Con quanto è successo al Discovery, penso che comunque le ultime speranze siano svanite.

swissinfo: Il programma shuttle è stato un insuccesso?

P.V.: I due principali traguardi di questo programma non sono stati raggiunti. Il primo era di poter portare in orbita degli equipaggi e del materiale a costi moderati e il secondo di aumentare la sicurezza degli astronauti. Né l’uno né l’altro obiettivo sono stati concretizzati.

Malgrado l’esplorazione spaziale non sia diventata più economica, il programma shuttle è comunque stato un successo dal punto di vista tecnologico. Tutta la tecnologia per il rientro sulla Terra e i complessi meccanismi di attracco non saranno persi. Molti prodotti tecnologici sviluppati dal programma della Nasa hanno potuto inoltre trovare applicazioni nell’industria, in particolare nel settore della difesa, come ad esempio per il caccia furtivo Stealth. In definitiva, il trasferimento tecnologico ha funzionato molto bene.

swissinfo, Adam Beaumont
(traduzione di Daniele Mariani)

Pascal Vinard è il delegato permanente della Svizzera in seno all’Agenzia spaziale europea (ESA), con sede a Parigi.
È pure il vicepresidente della sezione esplorazione spaziale “Aurora” dell’ESA.
La Svizzera è uno dei 17 paesi membri dell’ESA e contribuisce con circa 130 milioni di franchi all’anno.
Il budget annuo dell’ESA è di oltre 4 miliardi di franchi.

Il Discovery è partito dalla base Kennedy in Florida lo scorso 26 luglio. Si tratta della prima missione di uno shuttle dopo l’incidente del Columbia nel 2003.

L’equipaggio, composto da sette astronauti, ha dovuto effettuare delle riparazioni in orbita a causa di danni durante la fase di lancio.

Un astronauta ha dovuto uscire per sei ore per rimuovere due elementi danneggiati dello scudo termico della navetta. La NASA stima che questa operazione permetterà al Discovery di rientrare sulla Terra senza nessun problema.

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