Monte San Giorgio, ritorno al futuro
Da un lontanissimo passato ecco germogliare progetti innovativi e dinamici. Il San Giorgio si appresta a vivere una nuova stagione.
Patrimonio mondiale dell’Unesco per il suo valore paleontologico, è di nuovo al centro di una nuova produzione cinematografica.
Su mandato dell’agenzia dell’ONU per l’educazione, la scienza e la cultura, un emittente televisiva tedesca ha iniziato, lo scorso nove marzo, le riprese. Un evento di rilievo internazionale seguito con particolare attenzione dal geologo Markus Felber e dalla direttrice di Mendrisio Turismo Nadia Fontana Lupi.
Ripercorrere il passato in chiave futuristica
Markus Felber, figura di spicco nel rilancio del San Giorgio e coordinatore scientifico, trasmette tutta la sua passione nell’illustrare progetti, obiettivi e ambizioni. A cominciare da una nuova impostazione nel campo della comunicazione e dell’informazione.
“Alla Scuola universitaria professionale – spiega a swissinfo Markus Felber – è stato affidato il compito di elaborare un nuovo concetto di informazione per tutta l’area del San Giorgio. L’obiettivo è quello di dare maggiore e migliore visibilità”.
Il senso del riconoscimento UNESCO al valore paleontologico è proprio quello di incentivare la realizzazione di progetti di valorizzazione di un’intera zona, patrimonio appunto di tutta l’umanità. “Consapevoli di questo impegno – continua Felber – e della necessità di tutelare l’intero complesso del San Giorgio, valutiamo con attenzione tutte le iniziative”.
Tra le novità, il sistema di segnalazioni negli otto percorsi attraverso la montagna: “Per evitare di riempire i sentieri di cartelli – spiega Felber – prevediamo un sistema di lettori “mp3″ e di CD. In pratica basterà scaricare le informazioni da internet”.
Nei cartelli sui sentieri ci sarà un’informazione minima e il rinvio, per gli approfondimenti, ai testi di base. I CD saranno invece messi in vendita ad un prezzo simbolico. Un modo radicalmente innovativo, quindi, di riavvicinarsi al passato.
Brindare ricordando i dinosauri
Al di là delle ricchezze paleontologiche, che sul territorio non si vedono o si vedono male, l’area del Monte San Giorgio presenta altri tesori: dalle Cave di Arzo ai vigneti, intimamente legati al substrato roccioso.
“A questo proposito – sottolinea il geologo – abbiamo anche creato un marchio di origine, un’etichetta che attesti la provenienza del vino”. Insomma una sorta di San Giorgio Doc. “In meno di un anno – commenta con soddisfazione Felber – abbiamo costituito l’Associazione viticoltori del Monte San Giorgio”.
La macchina organizzativa, anche se stenta a partire, è ricchissima di iniziative: un nuovo sito web, un nuovo libro, la creazione di un sentiero enogastronomico e di percorsi per Mountain Bike. “E’ molto importante – osserva il geologo – che la gente del posto veda che stiamo lavorando per promuovere il Monte San Giorgio a livello internazionale”.
Una nuova casa per i fossili
Tra le indiscusse priorità di rilancio, un nuovo museo dei fossili. “Quello attuale, dove siamo noi adesso, è troppo piccolo e, alla luce del riconoscimento UNESCO – afferma in modo schietto Markus Felber – non è più ammissibile. Il nuovo progetto prevede infatti superfici decisamente più ampie”.
Entro l’anno è prevista anche la pubblicazione di un libro scientifico a carattere divulgativo e del catalogo di tutti i fossili del Monte San Giorgio. L’aspetto scientifico, coordinato da un polo scientifico transfrontaliero, continua infatti a rivestire un aspetto di primo piano.
Anche se non tutti i finanziamenti sono garantiti, occorre guardare avanti. “Non possiamo assolutamente stare con le mani in mano- osserva Felber – L’UNESCO pretende infatti un chiaro e rigoroso piano di gestione complessivo”.
Coordinare le attività a livello transfrontaliero nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e durevole del rilancio del San Giorgio, è fondamentale.
Guide esperte
Continua intanto il progetto transfrontaliero di formazione di guide esperte. Felber, membro del gruppo di coordinamento Interreg III, sottolinea infatti la necessità di affidare a persone competenti le visite guidate, sia sul lato svizzero, sia su quello italiano, il Monte Orsa-Pravello.
Si calcola infatti che il numero dei visitatori passerà da 70 mila a 450 mila unità all’anno. L’Associazione guide e operatori turistici del Ticino (AGOT) e l’Agenzia formativa della Provincia di Varese hanno dunque deciso di unire le forze.
Il Monte San Giorgio val bene delle guide…non per caso.
swissinfo, Françoise Gehring, Meride
Sul Monte San Giorgio sono stati rinvenuti più di 10 mila esemplari di fossili, fra cui ha fornito 30 specie di rettili e 80 di pesci
Verificata la presenza di almeno 5 livelli fossiliferi principali
Tre i musei locali: Meride (Svizzera), Besano e Induno Olona (Italia)
L’area iscritta nel patrimonio mondiale si estende, circa, su 8,5 km quadrati
Da più di 150 anni gli studi sul Monte San Giorgio sono condotti, in particolare, dagli istituti paleontologici delle università di Zurigo e Milano. Dal mese di luglio del 2003 il San Giorgio è patrimonio dell’umanità. Un riconoscimento che implica la valorizzazione dell’intera area. E nel 2005 dovrebbe concretizzarsi numerosi progetti.
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