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Primo voto elettronico per la Quinta Svizzera

Nel quadro di un progetto pilota, alcuni cittadini elvetici residenti all'estero hanno potuto esprimere elettronicamente la propria opinione in occasione delle votazioni federali del 1° giugno.

Gli esperimenti di «e-voting» sono stati effettuati a Zurigo e Neuchâtel, ma soltanto in quest’ultimo cantone i connazionali residenti all’estero hanno avuto l’opportunità di partecipare allo scrutinio.

«Questo primo test costituisce un importante progresso nello sviluppo del voto elettronico e ne siamo assai soddisfatti», ha commentato Rudolf Wyder, direttore dell’Organizzazione degli svizzeri all’estero (Ose).

L’Ose sostiene infatti da tempo la necessità di un’introduzione rapida del voto elettronico, così da poter aumentare sensibilmente l’influsso della Quinta Svizzera sulle decisioni politiche adottate nella Confederazione. Circa l’80% degli svizzeri residenti fuori dai confini nazionali dispone di un accesso a Internet.

Risultato incoraggiante

Secondo la Cancelleria federale, entrambi i progetti pilota si sono svolti senza problemi. Nel cantone di Zurigo, il dispositivo per il voto elettronico è stato impiegato per la quarta volta nel quadro di una votazione popolare. 17’777 aventi diritto di voto hanno potuto esprimersi alle urne, per corrispondenza o via Internet.

A Zurigo, 1’209 persone – ossia il 6,8% degli aventi diritto di voto (partecipazione totale: 47%) – hanno sfruttato l’opzione più tecnologica. Nel cantone di Neuchâtel, questa possibilità è stata offerta, per la settima volta, a 8’000 aventi diritto di voto. 1’593 cittadini (33% del totale) hanno sfruttato tale opportunità: 155 di loro vive all’estero.

Stesse scelte, proporzioni diverse

Le scelte degli svizzeri all’estero possono essere commentate unicamente nei cantoni in cui il loro voto viene registrato separatamente: Lucerna, Vaud, Ginevra, Basilea città e Appenzello interno.

«Per quanto concerne le due iniziative nazionali, abbiamo constatato che gli svizzeri all’estero hanno votato sostanzialmente come i loro connazionali in patria, respingendo però le due proposte in misura ancora maggiore», commenta il direttore dell’Ose Rudolf Wyder.

A Lucerna, per esempio, il 55,7% dei votanti locali ha respinto l’iniziativa sulle «naturalizzazioni democratiche», mentre la percentuale tra quelli stabiliti all’estero è stata del 77,2%.

In merito all’iniziativa «Sovranità del popolo senza propaganda di governo», rileva Wyder, la differenza maggiore si riscontra nel semicantone di Appenzello interno; 51,7% di contrari fra i votanti locali, 75% presso gli appenzellesi all’estero. A Ginevra, la diaspora ha invece votato in maniera praticamente identica ai residenti nel cantone.

swissinfo, Susanne Schanda
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)

Dopo una prima fase di test pilota svolti dai Cantoni di Ginevra, Neuchâtel e Zurigo in stretta collaborazione con la Cancelleria federale, il governo svizzero si è pronunciato in favore a un’introduzione graduale del voto elettronico.

L’entrata in vigore, il 1° gennaio 2008, delle modifiche della legislazione federale sui diritti politici avvia una nuova fase di ulteriore sviluppo del voto elettronico. In particolare, nel corso della legislatura 2007-2011 l’e-voting potrà essere esteso al 10% degli aventi diritto di voto al livello federale.

Inoltre, devono essere create le basi che consentiranno agli svizzeri dell’estero di votare per via elettronica. In questo senso, i cataloghi elettorali dei cittadini elvetici residenti fuori dalla Confederazione saranno prossimamente armonizzati a livello cantonale.

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