Prospettive svizzere in 10 lingue

Emigranti per scelta o per necessità?

Arbeitsuchende Keystone

In seguito alla crisi economica che ha colpito diversi paesi europei, migliaia di giovani spagnoli, portoghesi o italiani hanno ripreso la via dell’emigrazione. Swissinfo.ch ha invitato i suoi lettori italiani, espatriati di recente o che stanno pianificando di partire, a condividere la loro esperienza.

«Partire è sempre un po’ morire», recita il detto. Per molte persone, però, lasciare il proprio paese sembra essere l’unica soluzione per trovare una stabilità che in Italia pare ormai diventata una chimera.

«È stata dura, soprattutto all’inizio», Cristian

Sono emigrato due anni e mezzo fa. È stata dura, soprattutto all’inizio, ma non mi posso lamentare. Per la mia formazione era quasi impossibile trovare un lavoro dignitoso e non precario, e la morte di mio padre ha reso indispensabile la mia autonomia dalla famiglia. Difficoltà durate più che altro fino all’arrivo di un lavoro stabile (a causa del franco forte e del costo della vita). Amo e conoscevo la Svizzera per via di mia madre (italiana ma “svizzera” dopo anni passati tra Zugo e Zurigo) e ne ho sempre apprezzato le caratteristiche che l’hanno resa celebre in tutto il mondo. Mi mancano solo la famiglia e gli amici, oltre a quelli che comunque sono i posti della mia infanzia. Ma per tutto il resto sono felice della mia scelta.

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Globalizzazione e crisi spingono gli italiani in Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Da alcuni anni l’immigrazione dalla Penisola ha ricominciato a crescere in Svizzera, dove già vive la terza più folta comunità di italiani di tutto il mondo. Per trovare una sistemazione, molti nuovi arrivati cercano aiuto presso parenti e istituzioni italiane della vecchia immigrazione.

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«Penso ogni giorno di fare le valigie»,Marzio

[…] Sono 13 anni che lavoro in un’azienda chimico-tessile, occupando più posti da responsabile. Ad oggi siamo continuamente sotto cassa integrazione. Si lavora a singhiozzo, e le prospettive di rilancio non sono affatto rosee. Guadagno 1200€ al mese. Sono un mono reddito, perché mia moglie non riesce a trovare nulla. Di bambini nemmeno a parlarne. E per finire ho un mutuo di quasi 700€ al mese ancora per 4 anni. Vi sembra giusto che con poco più di 400€ al mese debba mandare avanti una casa e una famiglia senza l’aiuto di nessuno? E lo Stato, la vera mafia italiana, studia quotidianamente il modo di portarti al lastrico. Penso ogni giorno a fare le valigie e ritornare nella mia vera nazione, la Svizzera, dove sono nato e cresciuto (con ovomaltina e zweiback).

«In Svizzera per dare una prospettiva diversa ai miei figli»,Alessandro

Mi trovo in svizzera da 4 mesi e sono arrivato fin qui spinto da un forte desiderio di riscatto e giustizia, le quali in Sicilia stanno del tutto sparendo, per farvi un esempio, siamo diventati dei cani che cercano di mordersi la coda. I poteri che ci amministrano se ne fregano del disagio sociale che hanno creato, stanno solo attenti a far quadrare i loro conti ed interessi. Venendo alla mia situazione, mi trovo in Svizzera per dare una prospettiva diversa ai miei figli e una condizione più agevole a tutta la mia famiglia. Dal primo momento ho subito amato questa terra che da sempre ho agognato, la gente mi piace e anche le loro usanze ma è anche vero che se ne trovano di situazioni strane, di gente poco affidabile, che pensa solo a sfruttare gli stranieri per avere un maggior profitto, molti conterranei cercano di esportare in Svizzera usi e costumi di una parte d’Italia che invece dovremmo contrastare e eliminare, in poche parole “mafia”, “ndrangheta” e “camorra”. Spero che qui sappiano come contrastarla, affinché possa essere questa terra libera da schiavitù di poteri occulti.

«In Italia la vita è diventata irrespirabile», ‘pizzaiolo emigrante’

Sono un giovane ragazzo di 27 anni, lavoro da quando ne avevo 14. Per i primi anni della mia carriera ho lavorato negli alberghi e ristoranti tra Rimini e Riccione, Valle d’Aosta e in diverse località del nord Italia. In quanto cittadino del Sud ho notato già dal principio una immensa crisi nella nostra terra già da molti anni. Poi spinto dalla necessità di ritornare a casa decisi di aprire un’attività in proprio, una pizzeria… che ho gestito con tantissimi sacrifici per 6 anni, nella mia terra nativa. Ora ho deciso di emigrare in Svizzera. In Italia la vita è diventata irrespirabile, le aziende vengono uccise dalle continue tasse e aumenti tra Iva, Irpef, ecc…La vita in Svizzera non è di certo facile, ma penso che chi ha le capacità e sa lavorare potrebbe avere un punto di partenza per nuova vita… Ecco la mia storia. Uno dei tantissimi pizzaioli emigranti, costretti a lasciare madre, padre, sorelle, fratelli, mogli e fidanzate, per un nuovo futuro! Evviva l’Italia.

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“Ci vorrebbe un nuovo miracolo economico”

Questo contenuto è stato pubblicato al Giunto in Svizzera con in mano una laurea in scienze politiche, lavora come cuoco in un ristorante di Aarau, nel canton Argovia. Giovanni Falzetta è un po’ il simbolo di una nuova generazione di emigranti italiani, che cercano di cavarsela all’estero, in attesa che qualcosa cambi nella Penisola.

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«Per chi vuole stabilità, andar via dall’Italia è quasi un ‘must’»,Paola

[…] Per la mia generazione, la libertà di scegliere non esiste. O meglio: chi ha il coraggio di restare (perché così è ormai) non ha quasi mai un lavoro decente. Per chi vuole stabilità, andar via dall’Italia è quasi un ‘must’. Ho studiato lingua e cultura araba, con soggiorni di studio all’estero sia in Europa che in Africa. Parlo cinque lingue. Avevo milioni di aspettative perché ero brava, ho sempre studiato con dovizia e pensavo che il mondo mi avrebbe ricompensato. Ma, ahimè, mi son laureata nel dicembre del 2010. E il mondo era già cambiato. Son partita nel febbraio del 2011, per la Svizzera. La Svizzera è stata una scelta dettata dal cuore, ma sarebbe potuto essere qualsiasi altro paese nel mondo. Partire ovunque, basta partire. Non cosa mi attendesse qui, cosa avrei potuto fare. Non conoscevo il mercato del lavoro svizzero. Son stata un po’ avventata, ma alla fine è andata bene. Cosa mi manca? Mi manca il tramonto sul mare, perché io vengo da un’isola e son cresciuta coi piedi sulla sabbia. Mi manca il passeggiare per strada conoscendo i volti e le storie delle persone che incontro, sapere se fossero in terza B o in terza C alle scuole medie. Mi mancano mia madre e mia nonna, e il mio cagnolino. […] Cosa ho trovato qui? La dignità. Ho trovato un Paese che, dopo avermi fatto lottare per un po’, mi ha offerto l’opportunità di iniziare un percorso lavorativo soddisfacente, interessante e che mi offre l’opportunità di sostentarmi ed aiutare anche la mia famiglia in Italia. L’integrazione non è semplice, ma forse col tempo avverrà anche quella. Chissà.

«Non emigriamo per diventare ricchi»,V.G. via Facebook

Ho deciso a 30 anni di cominciare a studiare tedesco. Ottimo inglese e laurea in ingegneria informatica non sono sufficienti e presto speriamo di emigrare con mia moglie… Svizzera tedesca o Germania… Non emigriamo per soldi, non siamo mossi dall’idea di diventare ricchi. Ma qui ci si sbatte e si lavora tanto (per quei pochi che lavorano e io lavoro ancora per fortuna), ma alla fine non si vive, bensì soltanto si sopravvive.

«Sono rimasto fregato»,Pietro Antonio

Sono un italiano venuto da Modena 11 mesi fa. Mi manca di tutto e di più. Ho avuto la fregatura di finire in un’azienda che non mi ha pagato mai gli stipendi regolari ed io ho portato la mia famiglia con me e due bambini di 7 e 10 anni. Insomma un gran cambiamento… Ora sono senza lavoro da pochi giorni, perché si è scoperto che l’azienda sta fallendo. Tornerei a Modena subito, però penso che oramai la mia vita e qui e spero che tutte le aziende non siano cosi. Ma la Svizzera, indipendentemente da quello che mi è successo, mi piace tanto e spero che le cose cambieranno.

«10 anni d’esperienza e non arrivo a 1’000 euro al mese»,Sara via Facebook

Io vorrei partire per la Svizzera per dare la possibilità di un futuro a mia figlia. In Italia da 10 anni sono sempre precaria. Mi sono laureata a 23 anni e ora che ho 29 anni mi hanno detto che se volevo lavorare dovevo accettare di diventare apprendista…10 anni di esperienza lavorativa e ancora non arrivo a 1’000 euro al mese… lavorando 6 giorni a settimana con oltre 44 ore settimanali con mansioni di direttore senza averne i privilegi o i diritti…questa è sopravvivenza e non vita, per questo vorrei provare a mettermi in gioco in uno stato nuovo in cui credo molto più di quello in cui vivo e per il quale esisto solo quando devo pagare le tasse!!!!!

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