Il Tribunale federale (Corte suprema) ha emesso mercoledì una sentenza di principio in favore della libertà di stampa: i media possono mantenere segreta l’identità degli autori di un commento su un blog.
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swissinfo.ch e agenzie
La sentenza riguarda un utente di internet che sotto false spoglie aveva redatto nel 2009 un commento su un blog in merito a una trasmissione sul Ridotto nazionale sulla pagina della Televisione svizzero tedesca SF.
A causa di tale contributo, un privato – sentendosi leso nell’onore – aveva denunciato l’autore presso la giustizia di Zugo. La procura pubblica aveva chiesto alla SF di consegnarle l’indirizzo IP (l’equivalente di un indirizzo stradale o un numero telefonico riferito però alla rete informatica), ciò che le avrebbe permesso di individuare il blogger.
Con questa decisione, che annulla l’ordine della giustizia di Zugo, la Corte suprema ha deciso che anche i blog diffusi dai media devono, se il loro contenuto contiene un minimo di informazioni, beneficiare della protezione delle fonti, così com’è garantita dall’articolo 28a del Codice penale svizzero. Tuttavia, saranno le stesse redazioni a dover rispondere nel caso il contenuto di un contributo leda l’onore o sia punibile per calunnia.
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