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Ucraina: ex ambasciatore a Kiev, no a “feticismo della neutralità”

Per l'ex ambasciatore svizzero a Kiev Claude Wild bisogna chiedersi se il divieto di riesportazione di armi elvetiche sia "effettivamente nell'interesse della sicurezza della Svizzera". Keystone/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Claude Wild, fino a poco tempo fa ambasciatore svizzero a Kiev, ha espresso dubbi sul divieto di trasferire armi di fabbricazione svizzera all’Ucraina. La Confederazione – ha dichiarato – deve considerare i propri interessi di sicurezza.

Il fatto che la Svizzera non possa far parte di un’alleanza militare o fornire direttamente armi è ben compreso in Ucraina, ha detto il 59enne ieri sera durante la trasmissione “Talk täglich” su “Tele Züri”. Il fatto che blocchi anche le forniture indirette di armi è invece “molto difficile da spiegare”.

“Ci si può anche chiedere se questo sia effettivamente nell’interesse della sicurezza della Svizzera”, ha aggiunto il diplomatico. La neutralità non dovrebbe significare sostenere indirettamente l’aggressore. Ma questo è proprio ciò di cui la Svizzera è accusata.

In ultima analisi, la neutralità deve servire i valori della Svizzera e la sua sicurezza, ha sostenuto Wild: “non abbiamo alcun interesse a diventare utili idioti di un aggressore”. Piuttosto, ha detto, è nell’interesse della sicurezza del paese che l’Ucraina sia in grado di respingere l’aggressore. La Confederazione deve stare attenta a non cadere in un “feticismo della neutralità”.

Sullo sfondo del dibattito ci sono le richieste di Spagna, Germania e Danimarca, tra gli altri, di poter cedere a Kiev armi prodotte in Svizzera. Finora il Consiglio federale ha sempre respinto queste richieste, facendo riferimento alla legge sulla neutralità e alle disposizioni della legge sul materiale bellico.

Secondo la legge vigente gli Stati devono dichiarare, al momento dell’acquisto di armi elvetiche, che le cederanno solo con il consenso della Confederazione. Il trasferimento di armi a Stati belligeranti non può essere autorizzato.

Nella sessione primaverile delle Camere federali sono fallite due proposte che chiedevano un allentamento delle norme sulla riesportazione. Diverse iniziative parlamentari sull’argomento sono ancora in sospeso.

Wild sarà il rappresentante permanente della Svizzera presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo. A metà marzo il Consiglio federale ha nominato Félix Baumann, finora ambasciatore presso la Conferenza delle Nazioni Unite sul disarmo a Ginevra, ambasciatore straordinario e plenipotenziario in Ucraina e nella Repubblica di Moldova, con sede a Kiev.

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