Ue: fiato sospeso per nuove stime economiche
(Keystone-ATS) Le cifre ufficiali sono chiuse in cassaforte, ma tutte le indiscrezioni segnalano che le nuove previsioni economiche che la Commissione Ue pubblicherà domani fotograferanno una situazione peggiorata della zona dell’euro, con un segno meno di fronte alle stime del Pil e una ripresa più lenta del previsto a partire dal prossimo anno.
Nel febbraio scorso, Bruxelles prevedeva un calo dello 0,3% del Pil dell’Eurozona e la sua entrata ufficiale in area recessiva con otto paesi su 17 in terreno negativo. Negli ultimi tre mesi la situazione si è ulteriormente degradata, in particolare con la contrazione del Pil spagnolo, una performance peggiore del previsto dell’Italia e la situazione della Grecia che resta sotto stretta sorveglianza, perchè, oltre al buco nero dei conti pubblici, assomma ora anche una situazione di vuoto politico.
Venerdì Bruxelles dirà se la Spagna potrà avere un anno in più (nel 2014 e non 2013) per rispettare l’impegno di riportare il rapporto deficit/Pil sotto la soglia del 3% prevista dal Patto di stabilità. Madrid lo chiede fortemente, anche se Bruxelles le indicazioni non sembrano concedere troppo, ma lasciano comunque aperto uno spiraglio. “Il nostro principale messaggio resta che la Spagna deve rispettare i suoi impegni per fare ripartire la crescita riducendo il suo deficit”, sottolinea una fonte comunitaria. “Poi, rispetto alla situazione economica, vedremo”, aggiunge la fonte.
Il governo spagnolo prevede un deficit del 5,3% nel 2012 e del 3% nel 2013. Indiscrezioni giornalistiche indicano invece il 6% per il 2012 e il 4% nel 2013. “Nè le une nè le altre sono cifre corrette”, mette in guardia la fonte. Diplomatici aggiungono che l’obiettivo di riportare sotto al 3% il deficit spagnolo nel 2013 “è difficile ma raggiungibile”.
La questione della Spagna, con il rischio di un crack bancario che comporterebbe un intervento molto oneroso per la zona euro, è caldissima. I ministri delle finanze hanno chiesto al loro collega spagnolo Luis de Guindos di riferirne lunedì sera all’Eurogruppo. Da Bruxelles, oggi è giunto un apprezzamento per la decisione di Madrid di nazionalizzare il 45% del gruppo bancario Bankia: “va nella buona direzione perchè permette di consolidare questo istituto e più in generale il sistema bancario spagnolo”, hanno riferito fonti qualificate, preferendo restare anonime.
Fiato sospeso anche per l’Italia che saprà se l’obiettivo perseguito del pareggio di bilancio nel 2013 (con un deficit fermo a -0,5%, quindi non un pareggio reale, ma “close to balance”) è considerato attendibile senza il ricorso a manovre aggiuntive. Il rischio che Bruxelles chieda nuove misure è molto alto, e molto temuto, per effetto della mancata crescita. Per il governo, il Pil italiano crollerà quest’anno a -1,2%, mentre per il Fmi la contrazione sarà dell’1,9%, la crescita più bassa tra le economie avanzate. Per Roma, la ripresa comincerà nel 2013 (+0,5%), mentre per il Fmi l’anno prossimo sarà ancora di lacrime e sangue con una crescita contratta a meno 0,3%. Bruxelles dovrebbe collocare le sue stime tra le une e le altre cifre.