Viticoltura: insetticidi inevitabili contro Suzukii

(Keystone-ATS) Quest’anno per la prima volta i vitigni elvetici hanno dovuto fare i conti con una grossa diffusione di Drosophila suzukii (D. suzukii), un “cugino” del moscerino della frutta. A differenza di quest’ultimo, che è attratto soprattutto da frutta marcia, l’insetto di origine asiatica attacca quella fresca e nel caso concreto depone le uova sotto l’epidermide degli acini. Dopo un ventennio senza pesticidi (quelli utilizzabili solo dietro autorizzazione), i viticoltori non vedono alternative al loro impiego.

“Drosophila suzukii sta compiendo una vera e propria invasione”, ha detto oggi all’ats Markus Leumann, capo di un gruppo di lavoro sul moscerino costituito da dieci cantoni vitivinicoli della Svizzera tedesca. Metodi di lotta alternativi ai pesticidi, come trappole specifiche, non hanno prodotto risultati soddisfacenti.

L’uso mirato di pesticidi in settembre, grazie anche alle notti fredde e a una meteo piuttosto secca, ha permesso di ridurre i danni, ha aggiunto il commissario per la viticoltura dei Cantoni di Turgovia e Sciaffusa. L’utilizzo di insetticidi è delicato, ad esempio perché rischia di portare pregiudizio alle api, ammette l’esperto, ma non vi sono alternative. A suo avviso gli insetticidi usati contro il dittero non rappresentano invece “rischio alcuno” per la salute dei consumatori.

I vitigni non sono esposti allo stesso modo alla minaccia di D. suzukii. “Uve bianche come lo Chasselas sono meno interessanti per il moscerino, che preferisce varietà dolci e rosse”, ha precisato Leumann. La forte diffusione dell’insetto si spiega probabilmente con l’inverno 2013-2014 mite e l’estate umida.

Malgrado D. suzukii la vendemmia si annuncia comunque promettente. “La qualità delle uve sembra essere molto buona”, ha detto Robin Haug, direttore dell’associazione di categoria svizzero tedesca “Wein” (Vino). Decisiva si è rilevata la meteorologia delle ultime tre settimane di settembre. Anche Gilles Cornut, presidente della comunità interprofessionale vodese del vino, e Guillaume Favre, dell’Ufficio vallesano della viticoltura, sono ottimisti per l’annata 2014.