Berna festeggia lo «Stade de Suisse»
Il nuovo complesso sportivo bernese è stato ufficialmente inaugurato sabato alla presenza del ministro elvetico dello sport Samuel Schmid.
La festa è stata purtroppo offuscata da un incidente avvenuto ad un acrobata a fine serata.
I festeggiamenti per l’inaugurazione dello «Stade de Suisse», che si protrarranno fino a lunedì, sono iniziati sabato pomeriggio sotto la pioggia.
Di fronte ad uno stadio pieno a metà, il ministro dello sport e presidente della Confederazione Samuel Schmid ha partecipato in serata alla parte ufficiale dell’inaugurazione.
Assieme al calciatore Hakan Yakin (la star della locale squadra dello Young Boys), ha lanciato il pallone in campo, inizio simbolico dell’avventura della moderna infrastruttura.
È poi seguito uno spettacolo pirotecnico animato da ballerini, acrobati, musicisti e da un migliaio di bambini.
La festa è purtroppo stata parzialmente rovinata da un incidente: al termine dello spettacolo, un pallone gonfiato ad elio al quale era agganciato un trapezista si è staccato dal tetto dello stadio – dove era fissato da tre grosse corde – schiantandosi su un garage all’esterno del complesso.
L’artista, 30 anni, ha riportato ferite gravi, ma la sua vita non è in pericolo.
100 franchi per 3 giorni
Dopo gli spettacoli di sabato, la giornata di domenica sarà invece dedicata al pallone: i tifosi potranno assistere al triangolare che vedrà di fronte lo Young Boys, il club tedesco dello Stoccarda e la squadra italiana dell’Udinese.
La Festa nazionale del 1. agosto sarà invece un’occasione per dare un’occhiata «dietro le quinte»: i visitatori potranno curiosare nel retro della tribuna e in altre zone dello stadio, in futuro chiuse al pubblico.
«Per 100 franchi si può acquistare uno Swatch speciale modello Stade de Suisse che funge da biglietto d’entrata», spiega a swissinfo il responsabile marketing e organizzatore della cerimonia di apertura dello stadio bernese Ralph Amman.
«L’orologio è valido per i tre giorni, sebbene alcuni eventi sono gratuiti», aggiunge.
Aspettando l’Euro 2008
Il vecchio stadio del Wankdorf è stato demolito nell’agosto 2001. «In passato poteva contenere fino a 60’000 spettatori, sebbene per motivi di sicurezza la capienza è stata poi ridotta a 20’000», indica Amman.
Durante la costruzione della nuova infrastruttura – costata 350 milioni di franchi – lo Young Boys è stato costretto a disputare le sue partite casalinghe in un vicino campo di calcio.
Nel 2002, Svizzera e Austria si sono viste aggiudicare l’organizzazione congiunta degli Europei del 2008 dall’UEFA, l’Unione europea di calcio con sede a Nyon, nel canton Vaud.
«In seguito abbiamo ottenuto l’autorizzazione per costruire questo splendido stadio, capace di contenere 32’000 persone sedute. Ad ogni tappa della sua realizzazione, tutte le decisioni sono state prese con l’occhio rivolto all’Euro 2008», racconta Amman.
Il responsabile marketing dello Stade de Suisse ci segnala che la vendita dei biglietti per le partite – che inizierà probabilmente nel giugno 2007 – sarà gestita dal comitato organizzativo dell’evento (e quindi non dallo stadio bernese).
Pochi profitti se mancano le vittorie
Durante la prima partita «non ufficiale» giocata nel nuovo stadio il 16 luglio, lo Young Boys è stato sconfitto dai francesi del Marsiglia. Speriamo non si tratti di un segno premonitore…
Secondo gli esperti infatti, uno stadio di queste dimensioni non può sperare di trarre profitto senza i successi sul campo. Se lo spettacolo sportivo offerto è mediocre, non solamente i tifosi diserteranno le tribune, ma anche importanti partner finanziari e potenziali interessati all’utilizzazione dell’infrastruttura rischiano di mancare.
«C’è un legame tra il calcio giocato e il resto delle attività economiche», afferma Peter Jauch, direttore della ditta che gestisce lo Stade de Suisse. «L’uno stimola l’altro», aggiunge.
Per il momento sono stati venduti 8’500 abbonamenti. Ma per essere redditizio, lo stadio dovrà attirare almeno 14’000 spettatori ad ogni partita.
Multifunzionalità
Le entrate dovute alle partite di calcio rappresentano ad ogni modo meno della metà della cifra d’affari annuale.
Nello stadio – ci ricorda Ralph Amman – saranno disputati circa 25 incontri: 18 partite di campionato, alcuni incontri di Coppa e due o tre partite della Nazionale.
Durante i restanti 340 giorni dell’anno, lo Stade de Suisse sarà messo a disposizione per organizzare altri avvenimenti sportivi, spettacoli vari, teatri e concerti. «Speriamo che i Rolling Stones possano venire a suonare qui l’anno prossimo», ci confida Amman.
La parola del momento è quindi «multifunzionalità»: non solo eventi, ma anche piccoli negozi, una scuola, sale conferenze, ristoranti e – da agosto – un centro acquisti del distributore elvetico Coop (uno degli investitori dello stadio) condivideranno gli spazi dello Stade de Suisse.
swissinfo, Thomas Stephens
(traduzione e adattamento: Luigi Jorio)
Lo Stade de Suisse rimpiazza il vecchio stadio del Wankdorf, costruito nel 1954 e demolito nell’agosto 2001.
I pannelli solari sul tetto della moderna infrastruttura rappresentano la più grande centrale solare mai realizzata in un complesso sportivo.
La costruzione dello stadio è stata finanziata dal distributore al dettaglio Coop e dalle compagnie assicurative Suva e Winterthur.
Gli abbonamenti stagionali per seguire la locale squadra dello Young Boys costano tra i 300 e i 900 franchi.
L’inaugurazione dello Stade de Suisse si svolge su tre giorni, dal sabato 30 luglio al lunedì 1. agosto.
Il complesso dello stadio bernese è costato 350 milioni di franchi.
32’000 spettatori seduti potranno seguire gli incontri di calcio.
Per i concerti, la capacità sarà invece di 40’000 persone.
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