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Bronzo per Röthlin nella maratona dei Mondiali di Osaka

Lo sforzo si è rivelato pagante per Viktor Röthlin Keystone

L'atleta svizzero è riuscito a conquistare il terzo posto ai mondiali giapponesi correndo due ultimi chilometri da antologia.

La gara, svoltasi in condizioni molto difficili a causa della temperatura, è stata vinta dal keniano Luke Kibet.

Dopo essersi aggiudicato la medaglia d’argento agli Europei dello scorso anno a Göteborg, Viktor Röthlin ha siglato sabato un’altra eccezionale prestazione nella maratona dei Campionati mondiali di Osaka, in Giappone.

L’atleta originario del canton Obvaldo è riuscito a strappare la medaglia grazie a uno sforzo epico negli ultimi due chilometri, superando tre uomini, tra cui l’idolo di casa Ogata, e terminando ad appena sette secondi dal qatariota Mubarak Shami.

La corsa si è svolta in condizioni molto difficili: il termometro indicava infatti più di 30 gradi e il tasso d’umidità era di oltre il 30%. Ragion per cui il tempo del vincitore (2h 15′ 59″), il keniano Luke Kibet, è di gran lunga il più lento della storia dei Mondiali. Röthlin, dal canto suo, ha corso in 2h 17′ 25″, a oltre nove minuti dal suo record personale (e svizzero), stabilito in aprile a Zurigo.

“Ho pensato di morire”

A tre chilometri dalla fine, per Röthlin sembrava non esserci più nulla da fare. Lo svizzero si era lasciato distanziare dai due uomini che lo accompagnavano nello sparuto gruppo di inseguitori, il giapponese Tsuyoshi Ogata e l’eritreo Yared Asmerom. Al quarantesimo chilometro Röthlin si trovava a un’ottantina di metri dal terzo, una distanza quasi incolmabile a questo punto di una maratona.

“Al quarantesimo chilometro un compagno australiano con il quale m’alleno che si trovava ai bordi del percorso mi ha gridato: ‘Vai, davanti sono distrutti, puoi farcela’ – ha spiegato Röthlin. Ho dato fondo a tutto il mio coraggio e poi ho visto che gli africani (alludendo a Asmerom e al keniano William Kiplagat, ottavo) stavano diventando pallidi. Ciò mi ha spinto ancor di più a dare tutto per conquistare il bronzo”.

“Ho pensato di morire quattro volte durante questa corsa. Dopo il venticinquesimo chilometro il caldo è diventato così opprimente che la testa mi faceva male”, ha dichiarato.

Sogno premonitore

Ancora una volta la notte precedente la corsa sembra aver portato fortuna a Röthlin. Lo scorso anno a Göteborg lo svizzero aveva sognato di finire sul podio. “Non ci crederete, ma questa volta ho sognato che avrei vinto il bronzo”, ha detto Röthlin.

I giapponesi, che amano la maratona tanto quanto il sumo, erano increduli di fronte all’exploit dello svizzero.

Lungo il percorso erano ammassate decine di migliaia di persone, venute soprattutto per sostenere l’idolo di casa Tsuyoshi Ogata, e nessuno si era reso conto del forcing effettuato da Röthlin durante gli ultimi due chilometri.

Entrando nello stadio, lo stesso Ogata era convinto di essere terzo. Con gli occhi puntati sugli africani, non si era reso conto che lo svizzero lo aveva superato.

“Mi è mancata lucidità a causa del caldo”, si è scusato Ogata davanti ai giornalisti.

Il keniano Luke Kibet, 24 anni, si è dimostrato dal canto suo intoccabile. Secondindo di professione, Kibet si è staccato al trentunesimo chilometro e ha progressivamente aumentato il suo vantaggio.

Kibet è il primo keniano ad aggiudicarsi un titolo mondiale nella disciplina da 20 anni.

Allenamento in Kenia

Il più africano degli atleti svizzeri – Röthlin si allena spesso in Kenia – ha disputato ad Osaka la sua 16esima maratona.

Per Röthlin si trattava anche di un test in vista dei Giochi olimpici di Pechino del prossimo anno, che saranno pure caratterizzati dall’umidità e dal calore. Visto il risultato, lo svizzero può guardare al futuro con serenità.

Per il momento però Röthlin vuole pensare ad altro: “Farò un po’ di vacanza in Australia. Questa corsa è stata molto logorante”.

swissinfo e agenzie

Viktor Röthlin è nato il 14 dicembre 1974 ed è originario del canton Obvaldo. Di formazione è fisioterapeuta.

Tra i suoi principali successi, da segnalare il secondo posto agli Europei di Göteborg del 2007 e il primo rango alla maratona di Zurigo dello scorso aprile, quando fece segnare il record svizzero in 2h 8′ 19″.

Alla maratona di New York del 2006 ha concluso al settimo posto.

Oltre a Röthlin, altri undici atleti svizzeri sono presenti a Osaka.

Il solo ad avere qualche speranza di medaglia e Alexander Martinez, nel salto triplo.

Gli altri selezionati sono Stefan Müller e Félix Loretz (giavellotto), Sylvie Dufour, Simone Oberer e Linda Züblin (heptatlon), Marco Cribari e Marc Schneeberger (200 m), Anna-Katharina Schmid (salto con l’asta), Andreas Kundert (110 metri ostacoli) e Marie Polli (20 km marcia).

Viktor Röthlin è il quinto svizzero ad aggiudicarsi una medaglia nella storia dei Mondiali.

Nel 1987, 1991 e 1993 Werner Günthor aveva vinto tre ori nel peso.

Anita Weyermann si era aggiudicata il bronzo nei 1’500 metri nel 1997, così come Marcel Schelbert nel 1999 nei 400 metri ostacoli.

André Bucher aveva dal canto suo vinto l’oro negli 800 metri nel 2001.

Sandra Gasser, terza nei 1’500 metri nel 1987 a Roma, era stata in seguito squalificata per doping.

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