Cala il sipario sulla sessione parlamentare
La sessione parlamentare estiva è terminata venerdì. Tre settimane di lavori hanno segnato diversi progressi, su molti dossier di rilievo.
Sono state prese decisioni importanti su temi “caldi”, come la naturalizzazione, le armi dell’esercito custodite in casa e la previdenza professionale. E non sono mancate le sorprese.
La Svizzera diventa sempre meno liberale in materia di armi. Il parlamento ha adottato una nuova legge che vieta la vendita anonima su internet o tramite annunci sulla stampa. Cacciatori e sportivi dovranno procurarsi dei contratti speciali.
Tra le novità si segnala inoltre il divieto del porto abusivo di oggetti pericolosi. La polizia potrà quindi sequestrare mazze da baseball, tubi metallici o catene di biciclette che potrebbero servire come armi in caso di manifestazioni.
Il senato (la camera dei cantoni) si è pronunciato su un tema molto controverso, a causa di diversi drammi famigliari e fatti di sangue: le armi d’ordinanza dell’esercito custodite in casa. La camera alta ha scelto una soluzione di compromesso, vietando ai soldati di tenere in casa le munizioni.
Il dibattito non è comunque terminato: la a sinistra ha annunciato che lancerà un’iniziativa per l’abolizione generale delle armi militari nelle case.
Sconfitte della destra nazionalista
La camera del popolo ha rifiutato l’iniziativa popolare dell’Unione democratica di centro (UDC, destra nazionalista) che chiedeva che a livello comunale i cittadini potessero scegliere in votazione a chi dare la nazionalità svizzera, in occasione delle domande di naturalizzazione.
Questa pratica era stata giudicata anticostituzionale dal Tribunale federale (TF), perché troppo discriminatoria. Ora il dibattito parlamentare è chiuso, e toccherà ai votanti esprimersi.
Un’altra decisione del TF – che ha ritenuto anticostituzionale l’imposta regressiva adottata dal Cantone Obvaldo – ha generato un acceso conflitto in Consiglio nazionale. L’UDC ha lanciato una requisitoria contro la decisione, appoggiando la volontà della popolazione di Obvaldo, che aveva accettato questa pratica fiscale alle urne.
Il caso di Obvaldo è sfociato in un gigantesco dibattito sulla fiscalità su cui destra e sinistra sono partite all’attacco. Dai dibattiti non è scaturito nulla di concreto , ma ha permesso di testare i programmi elettorali. Gli “alleggerimenti” fiscali promessi dalla destra, rivaleggiano con la “giustizia fiscale” cara alla sinistra.
Da segnalare infine che l’UDC si è scagliata contro il “miliardo di coesione”, l’aiuto finanziario accordato dalla Svizzera ai paesi dell’Est entrati per ultimi nell’Unione europea. Ma la mozione di rigetto dell’UDC non ha ricevuto praticamente alcuna eco. La camera del popolo ha approvato il credito.
Altro tema su cui la destra non è riuscita ad imporsi: il credito di 1,5 miliardi di franchi su quattro anni in favore dell’aiuto umanitario. Anche la camera del popolo, dopo il senato, lo ha accettato, e la destra si è trovata in minoranza quando ha voluto imporre un controllo dell’utilizzazione dei fondi da parte delle organizzazioni non governative.
Grossa sorpresa
A sorpresa di tutti, il Senato ha deciso di rallentare il ritmo della riforma prevista dal Governo in materia di previdenza professionale. Il progetto, che prevedeva di far passare il tasso di conversione di 7,2% attuale a 6,4% fino al 2014, è stato per ora congelato.
Si tratta di un tasso di grande importanza per i pensionati. Permette in effetti di fissare il montante della rendita annuale che proviene dalla previdenza professionale. Per esempio, per un capitale risparmiato di 500’000 franchi, un tasso di 7,2% equivale ad una rendita annuale di 36’000 franchi, un tasso di 6,4% a 32’000.
La Camera bassa dovrà ora riprendere in mano il progetto, ma rischia di trascinare la questione, vista la prossimità delle elezioni federali d’ottobre: abbassare le pensioni in periodo elettorale può essere alquanto rischioso.
swissinfo, Olivier Pauchard
traduzione dal francese, Raffaella Rossello
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