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«Complotto» Blocher: Nominato giureconsulto

Christoph Blocher: ora il dossier che lo rimprovera di aver agito male sarà studiato anche da Georg Müller Keystone

Il governo ha chiesto a Georg Müller, professore emerito di diritto, di dare un parere giuridico sul rapporto parlamentare che accusa il ministro della giustizia di aver travalicato le sue competenze.

Müller dovrà esprimersi anche in merito alla presa di posizione di Christoph Blocher, che respinge le accuse. La perizia è attesa per metà novembre.

Il Consiglio federale è intenzionato a fare chiarezza nella vicenda Blocher – Roschacher: ha ragione la commissione della camera bassa del parlamento, che accusa il ministro di giustizia e polizia di aver tramato contro l’ex procuratore federale della Confederazione Valentin Roschacher e di averlo portato alle dimissioni? O ha ragione Christoph Blocher che rispedisce le accuse al mittente e le ritiene parte di un complotto volto ad indebolire la sua persona e il suo partito, l’Unione democratica di centro (destra nazionalconservatrice)?

Mercoledì, al termine di una discussione definita «aperta, dura e leale» dal portavoce governativo Oswald Sigg, l’esecutivo ha reso noto il nome del giureconsulto che entro la metà di novembre dovrà fornire un parere giuridico su tutta la questione: si tratta di Georg Müller, professore emerito di diritto pubblico, 65 anni, che in passato ha già fornito numerose perizie alla Confederazione e ai cantoni.

Rapporto e risposta

Al centro del lavoro di Georg Müller c’è il rapporto della commissione della gestione della camera bassa che ha indagato sui rapporti tra Blocher e le autorità di perseguimento penale della Confederazione.

Lo stesso ministro di giustizia e polizia, chiamato in causa dalla commissione della gestione, dovrà far avere una sua risposta ufficiale a Müller. Quest’ultimo dovrà esprimersi sia in merito al rapporto della commissione, sia in merito alla presa di posizione di Blocher. Il giureconsulto potrà avvalersi della collaborazione di un esperto di diritto penale.

«È ovvio che il responsabile del dipartimento interessato prenda posizione», ha dichiarato Blocher. Se al Consiglio federale fosse sottoposto solo il parere di Müller «sarebbe un atto di massima sfiducia».

Tutto l’incartamento verrà rimesso alla presidente della Confederazione Micheline Calmy- Rey. La reazione del governo è attesa per fine novembre.

Errori forse, rottura della separazione dei poteri no

«Gli attacchi alla mia persona sono anche attacchi al mio partito, l’UDC», ha affermato Blocher nel corso di una conferenza stampa a palazzo federale.

Al termine della seduta governativa durante la quale è stato nominato il giureconsulto che dovrà esprimersi su quello che i media hanno soprannominato il «complotto», il ministro di giustizia ha ribadito quanto aveva già affermato una settimana fa: non era a conoscenza del rapporto della commissione parlamentare, ma solo di quello della sottocommissione, che poteva definirsi «tendenzioso». Incalzato dai giornalisti, Blocher ha poi seccamente dichiarato che anche il rapporto della commissione può essere definito «tendenzioso».

Blocher – che si è detto d’accordo con la scelta di nominare Georg Müller come giureconsulto – ha poi ammesso per la prima volta che possono esserci stati degli errori. Ritiene tuttavia di non aver mai violato la separazione dei poteri.

Quanto ai cambiamenti all’interno del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), il ministro UDC ha detto: «Mi sono fatto eleggere per cambiare e smuovere qualcosa, e non mi do per vinto». A suo avviso nel MPC c’era disordine, ma «ora dormo di nuovo sonni tranquilli».

Fuga di notizie

L’affare Blocher – Roschacher ha avuto mercoledì anche un’altra appendice. Per indagare sulla fuga di notizie che ha portato le indagini della commissione della gestione del Consiglio nazionale sulle pagine dei giornali, il governo ha deciso di avvalersi di Pierre Cornu, procuratore generale del Cantone di Neuchâtel.

In un comunicato, il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ricorda che nelle ultime settimane diversi media hanno divulgato informazioni confidenziali.

Dal canto suo la commissione parlamentare interessata ha sporto querela contro i giornalisti interessati dalla pubblicazione di deliberazioni ufficiali segrete e contro ignoti per violazione del segreto d’ufficio.

In frangenti simili, la nomina di un procuratore federale straordinario non è affatto inusuale, poiché permette – ricorda il DFGP – di dissipare ogni dubbio circa l’imparzialità degli organi inquirenti e garantisce l’oggettività delle indagini.

swissinfo e agenzie

Il rapporto della commissione parlamentare critica anche l’operato di Emanuel Hochstrasser, presidente della corte dei reclami del Tribunale penale federale di Bellinzona (TPF). Hochstrasser, che come il ministro Blocher è membro dell’Unione democratica di centro, non sarebbe del tutto estraneo alle circostanze che hanno portato alle dimissioni del procuratore Roschacher nel luglio del 2006.

Prima di pronunciarsi in merito, il Tribunale federale (TF) di Losanna, al quale compete la sorveglianza amministrativa del TPF, intende aspettare le conclusioni delle commissioni parlamentari nel caso Blocher-Roschacher. La decisione è motivata con la volontà di evitare doppioni.

Inoltre, il TF sottolinea di essere l’autorità di sorveglianza del TPF solo dal 2007: se i fatti contestati a Hochstrasser sono precedenti a questa data e non hanno avuto conseguenze nel 2007, il TF non interverrà.

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