Convegno antieuropeista a Wettingen
Seicento persone, provenienti da undici paesi europei, hanno preso parte sabato ad un convegno antieuropeista. I partecipanti hanno condannato vivamente le sanzioni imposte all'Austria dagli altri paesi dell'Unione europea.
Le sanzioni contro l’Austria rappresentano un attacco alla sovranità di un paese membro dell’Unione europea (UE) e quindi agli interessi di tutti i paesi europei. Questa una delle principali critiche formulate durante il convegno da diversi oratori che hanno chiesto la soppressione immediata delle misure punitive imposte contro il nuovo governo austriaco.
Jean-Paul Bled, dell’Università della Sorbona a Parigi, non ha esitato paragonare l’UE ad una prigione. Secondo il professore, Bruxelles esercita, in nome di un diritto sovrannazionale, un comportamento poliziesco nei confronti di Stati e di poopoli.
Altrettanto critico, l’ex-rappresentante della delegazione svizzera all’AELS, Frédéric Walthard, che ha accusato l’UE di intrattenere relazioni con il crimine organizzato. Tra i partecipanti figurava pure il consigliere nazionale radicale Luzi Stamm.
Il convegno è stato organizzato dall’associazione Mut zur Ethik, in collaborazione con il settimanale «Zeit-Fragen», «Les états généraux de la souveraineté nationale» di Parigi e diverse altre organizzazioni che si battono contro lo sviluppo dell’UE. Secondo i promotori della manifestazione, le sanzioni imposte all’Austria hanno sollevato in tutta Europa una forte resistenza contro quello che è stato definito l’Imperialismo strisciante dell’UE.
swissinfo e agenzie
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