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Coppa America: la lunga attesa dello sfidante

Luna Rossa (a sinistra) o i neozelandesi? Alinghi è pronta. EQ images

Saranno gli italiani di Luna Rossa o i neozelandesi di ETNZ a sfidare lo scafo svizzero Alinghi, detentore della Coppa America?

Nell’ambito della Coppa Vuitton, al largo di Valencia, in Spagna, questo venerdì inizia l’ultima serie di sfide tra le due imbarcazioni. Vincerà il duello lo scafo che per primo vincerà 5 regate, guadagnandosi così il diritto di sfidare Alinghi.

Intanto, l’atmosfera di Valencia è una via di mezzo fra la vita di porto, gli antichi tornei e una moderna Formula Uno di mare. Di giorno le barche escono ad allenarsi o in regata ufficiale, migliaia di appassionati e curiosi seguono virate e strambate sui maxi-schermi o -per chi ci riesce- sulle barche di accompagnamento.

Poi, la sera, tutti tornano in porto, si discute delle classifiche e delle manovre, tra le varie basi dei “challenger”, di Alinghi, e i “bar lounge” affacciati sulle darsene. L’animazione continua fino a notte fonda, nei locali si sentono lingue di tutto il mondo, a volte tra scoppi di fuochi d’artificio, per una competizione che è il punto di riferimento storico dei velisti di ogni parte del globo.

La finale della Louis Vuitton Cup vede dunque di fronte l’italiana Luna Rossa e i neozelandesi del Team New Zealand, questi ultimi più che mai determinati a riportarsi la Coppa a casa, via dall’Europa.

Luna Rossa con uno scafo pieno di talenti

La “piccola” Luna Rossa, che è riuscita a battere i “giganti” americani del team BMW Oracle, ha un budget calcolato in 80 milioni di euro (alle spalle ha una società formata dal Gruppo Telecom Italia e da Prada).

A bordo viaggiano diversi talenti della vela: il giovanissimo timoniere australiano James Spithill, il velista brasiliano da cinque medaglie olimpiche Torben Grael, e poi lo skipper Francesco de Angelis. Bisogna coordinare tutti questi fuoriclasse con il resto dell’equipaggio, e non sempre l’affiatamento è perfetto, a bordo si percepisce il “rischio scintille” e ogni tanto si nota qualche incertezza nelle manovre.

Ma nel complesso Luna Rossa è molto cresciuta, e non sono pochi a scommettere che ce la farà anche contro gli espertissimi neozelandesi.

Una curiosità: la responsabile del team tecnico dei “velai” italiani (gli specialisti che preparano le vele) è una donna, una romana sulla cinquantina, che comanda una decina di giovani e atletici operai. Come in tutte le basi, il lavoro è tantissimo, giorno e notte: una randa, in condizioni d’uso normali, dura circa 50 ore, poi va sostituita (costa circa 110mila franchi).

La conoscenza del mare dei neozelandesi

I rivali neozelandesi, dal canto loro, sono famosi per la velocità e la “pulizia” delle manovre, oltre che per essere i più nazionalisti nel mondo della vela. Hanno forse il budget più basso di quelli rimasti in gara (70 milioni di euro) ma un’esperienza e una padronanza del mare come pochi. Ex detentori della prestigiosa Coppa America, possiedono anche il fascino dei “vendicatori”, a maggior ragione dopo essere stati abbandonati dallo skipper “star” Russell Coutts.

Cerca di far dimenticare la sconfitta del 2003 il carismatico leader Grant Dalton, una specie di “outsider” che ha snobbato per anni i raffinati giochi della Coppa America, preferendo confrontarsi con la durezza del mare in contesti estremi. Ma da quando Dalton si è inserito nei meccanismi dell’America’s Cup, a sostenere il Team New Zealand è arrivata anche la ricchissima compagnia aerea Emirates, sponsor lo sceicco arabo Ahmed bin Saeed Al-Maktoum.

Alinghi osserva e si prepara

La base di Alinghi, intanto, segue la sfida e continua gli allenamenti in vista della fase finale, quando dovrà difendere (da Luna Rossa o da New Zealand) la 32esima Coppa America, conquistata il 2 marzo 2003, affermandosi (cosa mai vista) al primo tentativo come challenger.

Il quartiere generale di Alinghi è un edificio moderno ed essenziale, con un affollatissimo negozio, un locale in cui si può provare un simulatore di regata, e grandi vetrate oblique da cui si intravede una palestra. Come le altre basi, ha una propria darsena sul porto, su cui il pubblico a volte riesce ad affacciarsi, altre volte è tenuto indietro. Quando c’è via libera, si riescono ad ammirare lateralmente le due barche da regata tratte in secca, e un andirivieni di tecnici impegnati a piegare le vele (alcune arrivano a 520 metri quadri di superficie), a sistemare cime e scotte o a consultarsi – si immagina- sulle ultime migliorie.

Le voci che circolano sul budget di Alinghi parlano di almeno 170 milioni di franchi. L’armatore, Ernesto Bertarelli, è il 76esimo uomo più ricco del mondo: lo scorso settembre, dopo aver venduto l’azienda ginevrina Serono alla tedesca Merck, ha intascato circa 11 miliardi di franchi.

I punti forti di Alinghi sono l’organizzazione (ovviamente “svizzera”), l’abilità e l’affiatamento nelle manovre, che in pratica ha reso equivalenti e complementari i due equipaggi in allenamento sulle barche.

Partito Russell Coutts, il team si è ricompattato attorno a Brad Butterworth, tattico neozelandese che è stato sempre al fianco di Coutts, e ora è passato lui stesso al ruolo di skipper. Anche Bertarelli fa parte dell’equipaggio, alle volanti.

In porto, per il momento, gli uomini di Alinghi sono considerati “i primi della classe”, tra ammirazione e un pizzico di antipatia. Le barche svizzere escono ad allenarsi lontano dai campi di regata, e tutti aspettano di vedere che sorprese avranno in serbo per il 23 giugno, quando -dopo due mesi passati a studiare i “challenger”- cominceranno le regate vere e proprie della America’s Cup.

swissinfo, Alessandra Zumthor a Valencia

La Coppa Louis Vuitton è il tradizionale appuntamento per designare lo scafo che avrà il diritto di sfidare il detentore della Coppa America.

Si svolge dal 1° al 12 giugno, al meglio delle nove regate.

L’America’s Cup è prevista dal 23 giugno al 7 luglio. Chi vince 5 regate si porta a casa il trofeo, strappato da Alinghi ai neozelandesi nel 2003 al largo di Auckland.

Luna Rossa
Budget: 80 milioni di euro.
Rappresenta lo Yacht club italiano.
Direttore di squadra: Patrizio Bertelli.
Skipper: Francesco de Angelis.
Età media dell’equipaggio: 35 anni.

ETNZ
Budget: 70 milioni di euro.
Royal New Zealand Squadron.
Direttore generale: Grant Dalton
Skipper: Dean Barker.
Età media dell’equipaggio: 41 anni.

Spinnaker: grande vela issata col vento di poppa.
Albero: elemento che regge le vele con cavi d’acciaio laterali (sartìe) e longitudinali (stralli).
Poppa: parte posteriore dello scafo.
Prua: parte anteriore.
Dritta: fianco destro.
Fiocco: vela triangolare di prua.
Pozzetto: parte posteriore della barca più bassa rispetto alla coperta, dove trovano posto timoniere e alcuni membri dell’equipaggio.
Skipper: comandante dell’equipaggio.
Prodiere: addetto alle manovre di prua.
Grinder: membro dell’equipaggio addetto ai verricelli.
Miglio marittimo: unità di misura ufficiale in acqua. Corrisponde a 1852 metri.
Nodo: unità di misura della velocità in acqua (1852 metri/ora).
Cazzare: tirare un cavo.
Orzare: indirizzare la prua verso la direzione del vento.
Strambata: cambiamento di direzione fatto con vento in poppa.
Virata: cambiamento di direzione effettuato passando con la prua per la direzione del vento.
Navigazione di poppa: procedere con il vento che soffia alle spalle.
Navigazione di traverso: perpendicolare rispetto alla direzione del vento.
Bolina: procedere controvento. Solitamente con un’inclinazione di 40°.

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