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Coppa America: raddoppio storico per Alinghi

Alinghi a vele spiegate verso il trionfo Keystone

Alinghi vince per la seconda volta la Coppa America aggiudicandosi martedì la settima regata nelle acque di Valencia. I neozelandesi sono stati superati per un solo piccolo secondo.

Una gara combattuta e ricca di colpi di scena – penalità per New Zealand, problemi con le vele per Alinghi – ha deciso le sorti della 32esima Coppa America che va ad Alinghi per 5 regate a 2.

Il sogno di Ernesto Bertarelli e dei suoi 17 marinai si è dunque avverato dopo giornate di competizioni molto intense e molto combattute.

La squadra neozelandese, che ha cercato con ogni mezzo di resistere alle prestazioni di Alinghi, ha dovuto per finire inchinarsi ed incassare una sconfitta, ingoiando anche qualche rospo.

A causa di una manovra vietata dal regolamento, New Zealand è stata colpita da una penalità che ha così compromesso ogni possibilità di successo.

Nel corso della settima regata – caratterizzata da un grande nervosismo e colpi di scena – i “Kiwi” hanno comunque combattuto e messo a dura prova l’abilità dell’equipaggio svizzero che ha dovuto in più di un’occasione respingere gli attacchi, costanti e puntuali.

Le congratulazioni di Calmy-Rey

A pochi istanti dal trionfo di Alinghi, la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey ha inviato all’equipaggio un telegramma di congratulazioni.

“La squadra Alinghi incarna una Svizzera moderna e multiculturale che apre le strade del futuro. E che non teme nello sport, nella ricerca e nell’economia i venti della rude concorrenza mondiale”.

“Noi Svizzere e Svizzeri sappiamo trovare la nostra via non solo nelle montagne, ma anche su oceani lontani”. Calmy-Rey non ha dimenticato, naturalmente, un omaggio per l’avversario, che ha giudicato degno e sportivo. Anche il ministro dello sport Samuel Schmid si è aggiunto al coro dei complimenti, sottolineando l’exoploit sportivo del paese senza mare.

Il gatto e il topo

Nel corso di questo ultimo e avvincente confronto, Alinghi e Team New Zealand si sono date battaglia dall’inizio alla fine, scambiandosi al comando. Ma Alinghi, con grande determinazione, ha tirato dritto ed ha navigato verso la vittoria, nonostante problemi con una vela proprio nella fase finale della gara.

Tutto si è giocato attorno all’ultima boa e tutto si è consumato allo sprint. I marinai neozelandesi, in eccellente posizione, hanno perso tutto compiendo, come detto, una manovra vietata. E, come se non bastasse, Alinghi è riuscita di nuovo a prendere il comando della regata veleggiando verso un indiscutibile trionfo. Il trofeo del mare resta dunque in mani elvetiche.

Esplosione di gioia

Non appena tagliato il traguardo, sull’imbarcazione svizzera è letteralmente espolosa le gioia. L’aria di festa ha poi avvolto tutti i tifosi di Alinghi che hanno vissuto questa ultima regata col fiato sospeso. Secondo i commentatori mai una regata è stata caratterizzata da una tensione così palpabile.

Molto sportivamente il leader del Team Zew Zeland ha dichiarato che Alinghi è stata migliore, conducendo la serie delle regata con grande intelligenza, preparazione e senso tattico. Ora si tratta, per gli sconfitti, di ritrovare subito uno spirito di squadra e pensare al futuro.

swissinfo e agenzie

La Coppa America è il più famoso e antico trofeo dello sport della vela. È assegnata al vincitore di una serie di regate fra l’imbarcazione del detentore della coppa (defender) e quella del suo sfidante (challenger).

La competizione, svoltasi per la prima volta nel 1851 in Inghilterra, fu vinta dall’imbarcazione America, del New York Yacht Club. Gli americani rimasero in seguito imbattuti per 132 anni (1983).

Nel 2003, Alinghi strappa la vittoria al defender New Zealand. Dopo oltre 150 anni il trofeo è così approdato di nuovo in Europa.

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