Federer cala il poker a Melbourne
Il numero uno al mondo vince il suo quarto titolo in Australia e conquista il 16esimo Grande Slam. Ha sconfitto in finale Andy Murray in tre set (6-3, 6-4, 7-6).
Federer è salito di nuovo in cattedra e ha scritto un nuovo capitolo di storia del tennis.
Domenica, ad affrontarlo sul campo, c’era Andy Murray, scozzese autentico e combattivo. Quest’ultimo fa parte infatti della nuova generazione di tennisti ed è – con Nadal – uno dei pochi nel circuito a possedere un repertorio sufficiente per contrastare il re della racchetta.
In questo remake della finale degli US Open 2008, il basilese ha subito preso in mano il gioco, aggiudicandosi, senza troppo faticare, i primi due set.
Nel terzo set, si è visto invece un rinato Andy Murray. Lo scozzese non è stato però capace di riaprire la partita quando stava conducendo 5-3.
Il 23enne, quarto dell’ATP, ha permesso infatti all’elvetico di ritornare sotto e di pareggiare i conti. Al tiebreak, poi, i due finalisti hanno scritto il capitolo più palpitante e drammatico del match.
Sul punteggio di 12-11, Murray ha spedito la pallina in rete. Lì, è sprofondata, come l’arancia nel calzino della befana e ha consegnato l’ennesima vittoria, la prima da papà, al numero uno al mondo.
Vince e cancella le lacrime del 2009
Federer affrontava la sua 22esima finale, l’ottava consecutiva e la quinta sul cemento di Melbourne. È andato all’assalto del suo 16esimo titolo del Grande Slam, il quarto in Australia, dopo quelli vinti nel 2004, 2006 e 2007. E il basilese ha scritto il canovaccio della partita in due ore e 41 minuti. Ha scritto tre capitoli secchi, scheletrici che non hanno lasciato scampo allo scozzese.
Nella finale di Melbourne, Federer è diventato artista di un tennis spettacolo. Ha disegnato geometrie impensabili sparando proiettili radenti. Ma ha anche scherzato con la pallina: accarezzandola, sfiorandola, stoppandola, seducendola.
L’anno scorso, l’elvetico fu fermato in una drammatica finale persa al quinto set contro Rafael Nadal. Allora, durante la premiazione, Federer non riuscì a trattenere le lacrime e il suo viso divenne lo specchio della sua enorme delusione. Ora, dopo questa ennesima vittoria, saranno il suo sorriso e gli occhi radiosi a fare il giro del mondo.
Gli inglesi devono ancora portare pazienza
Andy Murray, nel corso di tutto il torneo, ha destato un’ottima impressione, giungendo in finale dopo aver perso un solo set, quello lasciato sul campo nella semifinale contro il croato Marin Cilic.
Inoltre, il 23enne Murray fa parte dei pochi privilegiati che hanno all’attivo più vittorie che sconfitte nel bilancio con l’elvetico. Lo score è ora di 6 a 5 in favore del britannico. Prima della finale, però, il numero uno al mondo vantava due successi, ottenuti l’anno scorso a Cincinnati e al Master di Londra.
A sedici mesi dalla sua ultima e unica finale, quella giocata e persa in tre set agli US Open 2008 contro lo stesso Roger Federer, Andy Murray ha fatto ancora una volta la corte alla storia del tennis britannico. Gli inglesi, infatti, aspettano da 74 anni un vittoria in una prova del Grande Slam. Allora – era il lontano il 1936 – l’inglese Fred Perry vinse il torneo internazionale, quello New York.
Quanto sia stata amara la sconfitta per Andy Murray, lo si è intuito nel corso della premiazione. Lo scozzese aveva un nodo alla gola e così non è riuscito a trattenere le lacrime: «Piango come piangi tu, peccato però che non riesca a giocare il tuo stesso tennis».
A 23 anni, sarà il futuro a consolarlo. « Sei troppo forte, per non vincere un torneo dello Slam», lo ha rincuorato infatti lo svizzero.
swissinfo.ch
…era la 22esima finale in un torneo del Grande Slam. Seguono Ivan Lendl (19) e Pete Sampras (18)
…era l’ottava finale consecutiva.
…si tratta della 16esima vittoria di un titolo del Grande Slam.
…è il quarto titolo a Melbourne. Eguaglia così l’americano André Agassi.
…è il suo primo titolo da papà. Finora c’erano riusciti altri otto giocatori: Jimmy Connors, Pat Cash, Andreas Gomez, Boris Becker, Petr Korda, Jewgeni Kafelnikow, Albert Costa e André Agassi.
L’Australian Open si tiene ogni anno durante la terza e la quarta settimana di gennaio. È il primo dei quattro tornei del Grande Slam.
Nel 2010, i vincitori si aggiudicheranno 2 milioni di dollari australiani (circa 1’900’000 franchi).
I record:
16 titoli di tornei del Grande Slam: ha detronizzato Pete Sampras che ne detiene 14
21 volte in una finale di Grande Slam: precede Ivan Lendel (19)
237 settimane ininterrottamente al 1° posto della classifica ATP: davanti a Steffi Graf (186) e Jimmy Connors (160).
Il Palmarès:
60 titoli (3 nel 2009, a Madrid, al Roland Garros e a Wimbledon);
Tornei del Grande Slam vinti: 3 Australian Open (2004,2006, 2007 e 2010), 1 French Open (2009), 6 Wimbledon (2003, 2004, 2005, 2006, 2007 e 2009), 5 US Open (2004, 2005, 2006, 2007 e 2008);
Masters: 4 vittorie (2003, 2004, 2006 e 2007);
Medaglia d’oro in doppio alle Olimpiadi di Pechino del 2008 (con Stanislas Wawrinka).
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