Il nuoto svizzero si porta bene
Bilancio positivo, nonostante la delusione Rigamonti, dei rossocrociati agli Europei di nuoto Berlino 2002.
Calato il sipario sulla 26.ma edizione dei Campionati europei di nuoto di Berlino, dominati dai padroni di casa germanici e dagli italiani. Franziska van Almsick, Tomas Rupprath da una parte e Emiliano Brembilla e Massiliano Rosolino dall’altra.
Per la Svizzera buono il bilancio se si tiene conto della medaglia d’argento di Hanna Miluska, 18 anni, nella cinque chilometri di gran fondo, svoltasi a Potsdam.
Miluska, la nuova generazione
Una medaglia d’argento e nove nuovi primati svizzeri: è il bilancio della spedizione elvetica a Berlino.
Hanna Miluska è senza dubbio il nome nuovo del nuoto svizzero: 18 anni, cresciuta a Münchestein, presso Basilea – lo stesso comune di Roger Federer, speranza svizzera nel tennis, – ha dimostrato, proprio a Berlino, di saperci fare.
Capace di nuotare, con disinvoltura, sia le lunghe distanze nel lago (dove ha appunto ottenuto l’argento nel gran fondo) che le gare sprint in piscina: ha stabilito il nuovo record nazionale nei 200 stile libero femminili.
Talento naturale
Pierre-André Weber, capo della Federazione svizzera di nuoto (Swiss swimming), ha speso parole di elogio per l’astro nascente del nuoto rossocrociato. “Hanna – ha detto il capo di Swiss Swimming – è stata molto combattiva sia a Potsdam, nel gran fondo, sia in piscina a Berlino. Non si pone domande, nuota con l’istinto e la freschezza dei suoi diciotto anni”.
“Ha mancato di un soffio l’oro nel fondo – ha concluso Weber – mentre ha nuotato splendidamente i 200 stile libero, distanza sulla quale ha stabilito il nuovo primato svizzero con 2’01″55. Bisogna possedere un grande talento per passare dai cinque chilometri ai200 metri…”
I nuovi primati svizzeri
L’obiettivo dichiarato – come avevano ammesso i vertici di Swiss swimming al campo d’allenamento svoltosi al Centro Sportivo di Tenero – era quello di poter contare su nuovi record svizzeri. Weber aveva riconosciuto come: “L’opinione pubblica preme per una medaglia ma conquistare una medaglia nel nuoto è un fatto eccezionale per una nazione come la nostra”.
Nell’attesa dei mondiali di Barcellona 2003, i nuotatori svizzeri hanno fatto un notevole…tuffo in avanti. Tre i nuovi primati dalle staffette (alcuni dei quali migliorati a due riprese): 4×100 stile libero uomini, 4×100 e 4×200 stile libero donne.
Karel Novy ha fermato i cronometri sui 24″64 nei 50 metri delfino, mentre Flori Lang ha percorso i 50 dorso con il tempo di 25″ e 97 centesimi. Da segnalare anche il primato di Philippe Gilgen nei 200 delfino e quello già citato di Hanna Miluska nei 200 stile libero donne.
Rigamonti da dimenticare
Delusa la grande attesa per la prestazione di Flavia Rigamonti, detentrice del titolo continentale negli 800 stile libero femminili. Ma dopo la vittoria ai campionati universitari statunitensi, “Fly” ha voluto troppo ed ha finito …la benzina.
Troppi impegni in agenda: dapprima negli Stati Uniti, poi a Mosca ai Mondiali in vasca corta (dove ha conquistato un bronzo negli 800 stile libero) ed, ora, infine gli Europei.
“E’ stato un Europeo iniziato in salita – ha detto la Rigamonti ai microfoni della TSI – perché nella mia gara (gli 800 stile libero) non sono riuscita a reggere l’infernale ritmo delle tedesche e di Eva Ristov. Peggio è andata nei 400, perché non sono neppure riuscita a staccare un biglietto per la finale”.
“A questi livelli conciliar università e nuoto impone delle scelte: – ha concluso Flavia Rigamonti – forse quest’anno, tra i banchi di scuola ed i voli intercontinentali, ho perso brillantezza. In futuro non è escluso che mi concentri soltanto su appuntamenti importanti, mondo ed Olimpiadi”.
Filippo Frizzi
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