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Influenza aviaria: l’isteria è fuori luogo

Il consigliere federale Pascal Couchepin ha denunciato l'isteria sollevata sui rischi di una pandemia Keystone

Il consigliere federale Pascal Couchepin, responsabile del settore della sanità pubblica, ha denunciato l'isteria sorta in merito al rischio di pandemia.

Tenendo a rassicurare la popolazione, il ministro dell’interno ha dichiarato che il governo ha preso le misure adeguate per lottare contro l’influenza aviaria.

L’isteria attorno all’influenza aviaria non ha ragione di essere, ha affermato mercoledì il consigliere federale Pascal Couchepin, in margine alla riunione settimanale del Consiglio federale.

Secondo il ministro dell’interno, il governo affronta questo dossier sanitario con serenità, avendo già adottato provvedimenti razionali e adeguati per far fronte ad eventuali rischi di trasmissione del virus H5N1 in Svizzera.

Tra queste misure figurano in particolare la costituzione di riserve di medicinali e l’elaborazione di un programma per la messa a punto di un eventuale vaccino.

I responsabili federali della sanità hanno inoltre organizzato all’inizio dell’anno una vasta esercitazione per testare la capacità di reazione sanitaria in caso di pandemia.

Nessuna persona ammalata in Europa

Ricordando che finora “nessuna persona si è ammalata di influenza aviaria in Europa”, Couchepin ha tenuto a denunciare “l’isteria” in corso, alla quale il Consiglio federale “non intende contribuire”.

Anche, Thomas Zeltner, direttore dell’Ufficio federale della sanità pubblica, ha criticato in una conferenza stampa a Berna i media, accusandoli di aver esacerbato i timori presso la popolazione.

Ammettendo che il suo ufficio non ha fornito finora informazioni sufficienti per calmare le acque, Zeltner ha ribadito che la Svizzera è ben preparata per fronteggiare l’influenza aviaria, sia in caso di diffusione della malattia tra gli animali che di trasmissione del virus all’uomo.

“Non bisogna chiedersi se la pandemia arriverà, ma piuttosto quando arriverà e con quale forza”, ha dichiarato Zeltner.

Gli stock di medicinali antivirali, già costituiti al 96%, basterebbero per trattare 2 milioni di persone. Un numero ritenuto sufficiente, dal momento che un’influenza non colpisce mai tutta la popolazione.

In giornata, la ditta svizzera Roche, produttrice del farmaco anti-influenza Tamiflu, ha comunicato di aver deciso di aumentare di 10 volte la produzione del medicinale, per far fronte alla crescente domanda sia in Svizzera che all’estero.

Vaccinazione utile

In caso di pandemia dell’influenza umana, la Svizzera avrebbe teoricamente bisogno di 7 milioni di vaccini, ha aggiunto Zeltner.

L’ufficio federale della sanità pubblica sta quindi negoziando con la ditta Berna Biotech, specializzata nella messa a punto di vaccini, in vista della costruzione di un nuovo centro di produzione.

Zeltner ha inoltre approfittato dell’occasione per invitare le persone a rischio – in particolare gli anziani e il personale curante – a vaccinarsi contro l’influenza stagionale, che colpisce ogni anno circa 300’000 persone.

Questa malattia provoca la morte di alcune centinaia di persone all’anno.

Il vaccino contro “l’influenza classica” non ha nessun efficacia per prevenire un’eventuale “influenza dei polli”. Servirebbe però ad evitare un doppio contagio, dal quale potrebbe risultare una mutazione del virus H5N1, con effetti estremamente pericolosi per l’uomo.

swissinfo e agenzie

Il virus H5N1 ha fatto per la prima volta la sua apparizione ad Hong Kong nel 1997.
Nel 2004, l’influenza aviaria si è diffusa in diversi paesi asiatici, tra cui Vietnam, Indonesia, Cambogia, Cina, Thailandia e Corea del Sud.
Identificato questa estate anche in Russia e Kazakhstan, il virus ha raggiunto negli ultimi giorni la Turchia, la Romania e apparentemente la Grecia.
Finora, a livello mondiale, circa 60 persone sono morte in seguito all’influenza aviaria.

Attualmente non esiste ancora nessun vaccino contro il virus H5N1 dell’influenza aviaria. Diversi preparati si trovano però già in fase di test.

Il vaccino contro la classica influenza stagionale non è efficace per prevenire l’influenza aviaria.

Una vaccinazione contro questa influenza potrebbe invece permettere di evitare la presenza contemporanea dei due virus in un organismo umano e, in particolare, i rischi di mutazione.

Tale incrocio potrebbe infatti portare ad un virus estremamente virulento e facilmente trasmissibile tra gli esseri umani.

La vaccinazione contro l’influenza stagionale è quindi raccomanda non solo per le persone a rischio, come gli anziani e il personale sanitario, ma anche per tutti coloro che entrano in contatto con uccelli e pollami.

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