L’asilo in questione
Ancora una volta le cittadine e i cittadini svizzeri sono chiamati ad esprimersi sulla politica dei rifugiati.
Un’iniziativa dell’UDC vuole rendere la Svizzera meno attrattiva per i richiedenti l’asilo.
La Svizzera si richiama spesso alla sua tradizione umanitaria. Un elemento centrale di questa tradizione è l’asilo concesso a persone perseguitate nei loro paesi d’origine.
Alla fine di settembre del 2002 si trovavano in Svizzera 26’185 rifugiati riconosciuti, 27’268 persone accolte provvisoriamente e poco più di 40’000 persone la cui domanda l’asilo è in fase di elaborazione.
Un tema dibattuto
La politica d’asilo è tuttavia spesso oggetto di critiche. Molte organizzazioni assistenziali e gruppi di sinistra ritengono la legislazione sull’asilo troppo restrittiva e ne stigmatizzano gli aspetti repressivi. Soprattutto le espulsioni forzate di richiedenti l’asilo la cui domanda è stata respinta suscitano spesso reazioni indignate.
Un referendum lanciato da questi ambienti contro la legge sull’asilo attualmente in vigore è stato però respinto nel giugno del 1999 da più del 70% dei votanti.
Le critiche da destra
Una pressione di gran lunga maggiore sulla politica d’asilo proviene da partiti e settori dell’opinione pubblica orientati a destra. La politica d’asilo è da loro ritenuta troppo permissiva e costosa.
La presenza di rifugiati suscita timori ed è messa frequentemente in relazione con problemi di ordine pubblico e con un presunto aumento della criminalità.
L’Unione democratica di centro (UDC) aveva già promosso a metà degli anni Novanta un’iniziativa che mirava ad escludere dal diritto d’asilo i profughi entrati clandestinamente in Svizzera, iniziativa respinta nel dicembre del 1996 dal 53,6% dei votanti.
L’iniziativa dell’UDC
Nel 1999, anno in cui a causa della guerra in Kosovo i richiedenti l’asilo in Svizzera furono oltre 46’000, lo stesso partito ha lanciato un’altra iniziativa, denominata “contro gli abusi in materia d’asilo”.
L’iniziativa, consegnata alla Cancelleria federale nel novembre 2000, vuole fissare nella Costituzione norme dettagliate che riducano l’attrattiva della Svizzera per i richiedenti l’asilo.
Ciò che chiede l’iniziativa
Fra le misure principali contemplate dalla proposta vi è la cosiddetta regola dello Stato terzo. Secondo questa regola, a ogni richiedente l’asilo che per raggiungere la Svizzera attraversa una nazione considerata sicura verrebbe rifiutata l’entrata in materia sulla sua domanda. Il richiedente sarebbe respinto verso il paese di transito.
L’iniziativa prevede inoltre sanzioni per le compagnie aeree che non rispettino l’obbligo di verificare l’identità dei loro passeggeri, l’unificazione sul piano nazionale dei contributi assistenziali ai richiedenti l’asilo e la limitazione del numero di studi medici e dentistici autorizzati a curare i richiedenti.
Per le persone la cui domanda d’asilo è stata respinta e per quelle accolte solo in via provvisoria, l’UDC chiede il decurtamento dell’assistenza e il divieto di svolgere un’attività lavorativa retribuita, se non nel quadro di un programma occupazionale statale.
Gli argomenti per il no
Da parte degli oppositori, si fa notare che la versione UDC del principio dello Stato terzo equivarrebbe alla fine della tradizione d’asilo svizzera, poiché tutti gli Stati che circondano la Svizzera sono da ritenere sicuri.
Inoltre, da un punto di vista pratico, difficilmente i paesi vicini accetterebbero di riprendere i profughi respinti dalla Svizzera. Ciò significherebbe sospingere queste persone in una condizione priva di un ben definito statuto giuridico, con il rischio di allargare l’area di reclutamento per il lavoro nero e la microcriminalità.
La revisione in corso della legge
Bisogna tuttavia ricordare che il progetto di revisione della legge sull’asilo, attualmente in discussione, ha vari punti in comune con l’iniziativa UDC.
Anche il progetto governativo comprende la regola dello Stato terzo, pur prevedendo delle eccezioni, per esempio per richiedenti l’asilo che hanno parenti prossimi in Svizzera, e vincolando il rifiuto di entrare in materia all’effettiva disponibilità dello Stato terzo ad accogliere la persona respinta.
La posizione del governo e del parlamento
Il Consiglio federale respinge l’iniziativa dell’UDC. Dello stesso parere sono Consiglio nazionale (120 voti contro 38) e Consiglio degli stati (36 contro 6).
A favore dell’iniziativa si sono espressi i membri dell’UDC e alcuni parlamentari di destra. Contrari gli altri partiti.
Andrea Tognina, swissinfo
Un elemento centrale dell’iniziativa dell’UDC “contro gli abusi in materia d’asilo” è la regola dello Stato terzo. Il testo dell’iniziativa chiede che le autorità svizzere non entrino più in materia se la domanda d’asilo è presentata da una persona che prima di giungere nel paese sia transitata da uno Stato ritenuto sicuro.
Rifugiati riconosciuti in Svizzera alla fine di settembre del 2002: 26’185
Richieste d’asilo tra 1° gennaio e 30 settembre 2002: 19’198
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