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La Svizzera perde influenza in seno all’ONU

Jean Ziegler, uno dei quattro svizzeri ancora attivi all'ONU. Keystone

La fine degli incarichi di Carla Del Ponte - procuratore capo presso il Tribunale penale internazionale - e di Adolf Ogi – consulente speciale per lo sviluppo e la pace – indeboliscono la posizione elvetica alle Nazioni Unite.

Cinque anni dopo l’adesione all’ONU, la Confederazione fatica a farsi sentire nell’ambito dell’organizzazione, in cui soltanto quattro svizzeri occupano posti di responsabilità.

Sono soltanto quattro le personalità confederate ancora attive all’ONU: Nicolas Michel, riconfermato dal segretario generale Ban Ki-moon quale consigliere per gli affari giuridici a New York, e tre esperti, ossia Walter Kälin (rifugiati), Jean Zermatten (diritti dell’infanzia) e Jean Ziegler (relatore per il diritto all’alimentazione).

Il mandato di quest’ultimo, nominato nel settembre 2000, scadrà però il prossimo marzo.

Ziegler in forse

In una pubblicazione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), la Svizzera loda i meriti di Ziegler e presenta la sua candidatura per un posto quale esperto nel Consiglio consultivo, che dovrà essere ufficialmente istituito nell’ambito del Consiglio dei diritti dell’uomo. La decisione cadrà a fine marzo.

Tuttavia Ziegler, ex «enfant terrible» della politica elvetica, ha suscitato un certo malcontento in occasione della visita a Cuba lo scorso novembre. A ciò si aggiunge il fatto che soltanto tre posti su 18 sono riservati al gruppo occidentale.

Presenza esigua

La ridotta rappresentanza elvetica si riflette anche nelle agenzie dell’ONU, nessuna delle quali è diretta da una personalità svizzera. Per la guida del Programma alimentare mondiale, al direttore della Direzione svizzera per lo sviluppo e la cooperazione Walter Fust è stato preferito uno statunitense.

Il prossimo anno si libererà un posto al vertice dell’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI), con la forzata partenza del sudanese Kamil Idris, ma ci sono poche speranze per la Svizzera. I Paesi in via di sviluppo aspirano infatti a questa carica, in contropartita al mancato appoggio proprio a Idris.

Il DFAE ha inoltre escluso l’ipotesi che la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey possa abbandonare il governo per ricoprire la carica di Alto commissario ai diritti umani.

Nessuna conferenza e scarso seguito

Per quanto concerne le riunioni internazionali, la Confederazione non è stata molto gettonata durante il 2007: neppure una conferenza a Ginevra, mentre Parigi ne ha ospitate tre (temi: Libano, Darfur, aiuto ai Palestinesi); quella sul futuro del Kosovo si è tenuta a Vienna.

La Svizzera, inoltre, è stata esclusa in novembre dalla riunione di Annapolis sul Medio Oriente, pur essendo depositaria delle Convenzioni di Ginevra. Neppure gli sforzi di mediazione sul dossier nucleare iraniano sembrano essere risultati convincenti.

Persino nel Consiglio dei diritti dell’uomo l’ambasciatore elvetico Blaise Godet non ha potuto far altro che protestare, il 14 dicembre scorso, contro la dissoluzione del gruppo di esperti sul Darfur, appoggiato da Berna. Infine, a New York, le idee svizzere sulla riforma del Consiglio di sicurezza non progrediscono.

Isolata in Europa, all’esterno di un’Unione europea il cui peso diplomatico si va affermando, la Svizzera fa sempre più fatica a farsi ascoltare.

swissinfo e agenzie

1945: atto di fondazione delle Nazioni unite a San Francisco.

1946: il Palazzo della Società delle nazioni diventa la sede europea dell’ONU.

1986: la maggioranza del popolo svizzero (75%) e dei cantoni respingono la proposta di aderire all’ONU.

1998: lancio di una nuova iniziativa popolare in favore dell’adesione all’ONU.

2002: il 3 marzo, seppure di stretta misura, il popolo e i cantoni approvano il progetto di adesione. Il 10 settembre, la Svizzera diventa il 190° membro delle Nazioni unite.

Il Consiglio di sicurezza dell’ONU costituisce l’organo delle Nazioni unite che dispone di maggiori poteri.

Secondo l’articolo 24 della Carta delle Nazioni unite, è «responsabile per il mantenimento della pace mondiale e della sicurezza internazionale».

È inoltre l’unico organo dell’ONU autorizzato ad imporre sanzioni economiche o militari a qualsiasi paese.

Il Consiglio è formato da 15 membri, di cui 5 permanenti (Stati uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia) e 10 eletti per un periodo di due anni dall’Assemblea generale delle Nazioni unite.

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