Prospettive svizzere in 10 lingue

Le Ferrovie federali ti osservano

Sempre più treni regionali sono equipaggiati con videocamere. SBB

Da ottobre 225 vagoni saranno sorvegliati da videocamere. A medio termine tutti i treni regionali saranno equipaggiati.

Le Ferrovie federali svizzere vogliono forzare i tempi di istallazione per reagire ai sempre più frequenti atti di violenza.

Le Ferrovie federali svizzere (FFS) vogliono reagire alla violenza e agli atti di vandalismo che ripetutamente si consumano nei convogli. Sono soprattutto le tratte regionali ad essere colpite, nelle ore marginali, quando i treni sono semideserti.

«Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento preoccupante degli atti di violenza. Vittima è soprattutto il personale di bordo», ha affermato a swissinfo il portavoce delle FFS Roland Binz.

Fra il 2001 e il 2002 il numero dei casi denunciati è raddoppiato. Si tratta di un fenomeno sociale che non risparmia i trasporti pubblici. Per questo si cerca di correre ai ripari.

«Le nuove misure di sicurezza, soprattutto la sorveglianza video dei vagoni, erano già state definite due anni fa», precisa Binz. Ma il recente caso in cui un giovane ha perso la vita a seguito delle ferite riportate in una colluttazione in un treno regionale a Yverdon, ha riaffermato la necessità del controllo.

Progetti pilota

La fase di sperimentazione è iniziata nella prima metà del 2001. «Un progetto pilota fra Losanna e Ginevra fra il 2001 e il 2003 ha portato ad una riduzione degli atti vandalici dell’80%», afferma ancora Binz.

Un secondo progetto, lanciato in primavera nel Giura, sembra confermare i dati. Dunque i costi iniziali per istallare delle videocamere, calcolati nelle decine di milioni di franchi, potrebbero essere ripagati dai minori costi di riparazione.

«Annualmente le FFS spendono sei milioni di franchi per ripulire e aggiustare i vagoni», ricorda il portavoce. Le spese supplementari non dovrebbero dunque riversarsi sul costo dei biglietti. Nei prossimi mesi saranno istallate delle telecamere in 225 vagoni nella Svizzera romanda.

Anche i poliziotti nei vagoni

Nel canton Zurigo si è scelta anche un’altra soluzione: la polizia è presente sui treni regionali dopo le 21.00 con una pattuglia delle forze dell’ordine. Il cantone spende 14 milioni l’anno per aumentare la sicurezza.

Questo sistema piace chiaramente alle FFS, come ha dichiarato il direttore generale Benedikt Weibel al quotidiano Blick, ma anche i sindacati dei servizi pubblici sostengono l’iniziativa. Alle crescenti aggressioni contro il personale si risponde con la presenza di poliziotti appositamente formati.

Dati per le indagini

Per il momento comunque si punta soprattutto al controllo elettronico che, una volta effettuate le istallazioni, ha un costo di gestione modesto.

Le immagini della giornata vengono cancellate automaticamente dopo 24 ore. Gli inquirenti le visionano soltanto a seguito di una denuncia. Con questa misura le FFS cercano di tenere conto anche della protezione dei dati.

Non si intende dunque controllare tutti i passeggeri indiscriminatamente, ma appunto permettere il riconoscimento dei colpevoli nel caso di aggressioni.

swissinfo, Daniele Papacella

La violenza nei treni ha fatto molto discutere negli ultimi giorni. Un’aggressione il 1° giugno a Yverdon ha portato alla morte di un 19enne. Gli aggressori: quattro giovani della stessa età.

Gli esperti però ricordano: la videosorveglianza non è una panacea e dovrebbe essere accompagnata da altre misure. Inoltre non si combattono le cause della violenza.

Al massimo la sorveglianza video porta ad uno spostamento delle azioni di violenza, per esempio sulla strada. Uno studio inglese ha analizzato la situazione: dapprima si è registrata una diminuzione radicale delle violenze negli spazi pubblici, poi c’è stato uno spostamento in posti non sorvegliati. Dopo alcuni anni la situazione è tornata ai livelli iniziali.

Malgrado tutto, la situazione svizzera non è ancora fuori controllo. Viaggiare in treno è ancora più sicuro che camminare in una città elvetica: ad alcune centinaia di casi di violenza si oppongono oltre 470 milioni di passeggeri pacifici l’anno.

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR